Approvato l’utile semestrale 2011 della Cassa di Risparmio di Asti

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      • Utile netto del semestre € 13,4 milioni (+ 19,11%  sul primo semestre 2010)

      • Crediti verso clientela € 5 miliardi (+ 4,93% annuo)

      • Raccolta complessiva da clientela € 7,7 miliardi (+ 6,83%  annuo)

    Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 22 settembre, ha approvato il Resoconto Semestrale al 30 giugno 2011.
    La crescita economica nel primo semestre 2011 si è progressivamente indebolita e sono venuti meno i segnali di ripresa che avevano caratterizzato il secondo semestre 2010 ed i primi mesi del corrente anno. I mercati finanziari hanno risentito delle turbolenze generate dalla preoccupazione degli investitori sulla situazione dei debiti pubblici di alcuni Paesi dell’area Euro, dalla fase di rallentamento economico degli USA, del Giappone ed ora anche dell’Europa.
    La Cassa di Risparmio di Asti ha proseguito nello sviluppo dell’attività di intermediazione verso famiglie e imprese, chiudendo il semestre in utile, grazie alla crescita complessiva dei  ricavi, alla crescita solo fisiologica dei costi  e a una minore rischiosità del credito manifestatasi nel periodo
    I crediti verso clientela si sono attestati, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione, a 5 miliardi di euro, in aumento del 4,93 % su  giugno 2010 e dello 1,62% su dicembre 2010,  riflettendo così la debole congiuntura economica.
    Pur in presenza di un contesto economico difficile  e che ormai si protrae da oltre 2 anni, la qualità del credito evidenzia un rapporto tra sofferenze nette e crediti totali pari al 2,11%, inferiore al valore di Sistema*.
    Le attività finanziarie gestite per conto della clientela  ammontano a 7,7 miliardi di euro, in aumento del 6,83% su  giugno 2010 e dell’ 1,12% su dicembre 2010.  La raccolta diretta, da sempre oggetto di particolare cura da parte della Banca, si è attestata a  5 miliardi di euro e costituisce , all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa.
    Il buon andamento dell’attività commerciale ha consentito alla Banca di realizzare un utile netto di 13,4 milioni di euro, risultato in crescita  del 19,11% rispetto al primo semestre 2010.
    Il margine di intermediazione al netto delle rettifiche di valore su crediti raggiunge  83,3 milioni di euro, in aumento del 9,85 % rispetto al primo semestre 2010.
    In particolare il margine di interesse, che si attesta a 64,7 milioni di euro,  è cresciuto  di 3,5 milioni di euro (+ 5,65%),  grazie all’espansione dei volumi  intermediati ed  all’incremento dei tassi di interesse, che però si è ripercosso in maniera più marcata sul costo della raccolta rispetto al rendimento delle attività fruttifere .
    Il non favorevole clima macroeconomico si riflette sulle condizioni finanziarie di famiglie ed imprese,  determinando  la necessità di mantenere elevati gli accantonamenti per rischi creditizi, ancorché in riduzione rispetto al primo semestre 2010 ( – 16,95%)
    Le commissioni nette, pari a 25,5 milioni di euro, mostrano una flessione del 4,43% rispetto al primo semestre 2010, sostanzialmente per effetto di  minori commissioni e spese applicate sui conti correnti, attivi e passivi, della clientela.
    Il risultato netto della negoziazione, copertura e fair value è positivo per 2,3 milioni di euro, a fronte di 0,5 milioni di euro di risultato negativo del primo semestre 2010.
    I costi operativi crescono fisiologicamente  del 2,04%, in linea con le previsioni di budget, principalmente per effetto delle iniziative per lo sviluppo  aziendale e  dell’adeguamento automatico delle retribuzioni secondo quanto previsto dai contratti di lavoro.
    Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza aziendale, è pari  al 60,93%, risultato che anche in un contesto economico estremamente difficile per il Sistema,  colloca la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. tra le  banche commerciali più efficienti.
    A fronte di un utile dell’operatività corrente che cresce del 30,54%, le imposte sul reddito del periodo salgono del 48,28%, anche per effetto dell’aumento dell’IRAP  derivante dalla recente manovra fiscale italiana, portando il tax rate  aziendale al 44,51%.
    Il Patrimonio di Vigilanza  ammonta a 594 milioni di euro; il core tier 1 ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è pari al 10,08%  ed il total capital ratio si attesta al 12,59%. Tali dati testimoniano la solidità della dotazione patrimoniale e risultano già in linea con i nuovi standard patrimoniali previsti da Basilea 3 per il 2019.
    Nel primo semestre del 2011 la Banca ha assunto 13 nuovi dipendenti, incrementando  l’organico complessivo a 1.023 unità.

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    Il Direttore Generale Carlo Demartini
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    Il presidente Aldo Pia

    * L’ultimo dato di Sistema disponibile si riferisce ad aprile  2011 ed è pari al 2,59% ( fonte ABI)

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