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Approvati l’utile semestrale consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed individuale della capogruppo

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Approvati l’utile semestrale consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed individuale della Capogruppo

Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.
RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/6/2014
Raccolta diretta: 9.233 milioni di Euro (-0,18% su 31/12/2013)
Raccolta indiretta: 5.824 milioni di Euro (+2,45% su 31/12/2013)
Raccolta globale: 15.057 milioni di Euro (+0,82% su 31/12/2013)
Crediti netti a clientela: 6.968 milioni di Euro (+0,22% su 31/12/2013)
Utile netto di periodo (comprensivo dell’accantonamento al Fondo Solidarietà): 34,3 milioni di Euro (+250,9% a/a);
Utile netto di periodo senza l’impatto della tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 65,5 milioni di Euro
ROE annualizzato: 8,54% – senza impatto tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 16,34%
Cost income: 40,56% – senza impatto Fondo Solidarietà: 32,22% (58,32% al 30/6/2013)
CET 1 Ratio: 10,24% (Core Tier 1 Ratio al 31/12/2013: 8,41%)
Total Capital Ratio: 13,04% (8,41% al 31/12/2013)
Indice di leva finanziaria: 17,55 (17,14 al 31/12/2013)
Coverage ratio sofferenze: 60,35% (59,98% al 31/12/2013)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,21% (42,53% al 31/12/2013)
L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 1° semestre 2014 ammonta a 34,3 milioni di euro ed è in sensibile crescita rispetto al corrispondente dato del 1° semestre 2013, pari a 9,8 milioni di euro.  Tale risultato è composto da 40,3 milioni di euro di utili di pertinenza della Capogruppo e da 6,0 milioni di euro di perdite di pertinenza di terzi ed include l’effetto della tassazione addizionale (incrementata dal 12% al 26% dal D.L. 66/2014) sulla valutazione delle quote Banca d’Italia e dell’accesso al “Fondo di Solidarietà per sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione del personale del credito”.
Senza considerare l’impatto della predetta tassazione – evento di carattere straordinario che ha implicato un effetto negativo netto pari a 31,3 milioni di euro – l’utile netto di Gruppo si attesterebbe nel 1° semestre 2014 a circa 65,5 milioni.
Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 15,1 miliardi di euro (+0,82% su 31/12/2013); la raccolta diretta è pari a 9,2 miliardi di euro (-0,18% su 31/12/2013) e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa.
Al netto della componente riferita a controparti istituzionali, la raccolta diretta registra una crescita del 7,49% rispetto al 31 dicembre 2013.
I crediti netti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7 miliardi di euro (+0,22% su 31/12/2013).
Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 102,6 milioni di euro, risultato raggiunto anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio, malgrado i tassi di mercato rimangano compressi su livelli straordinariamente esigui.
Il permanere della difficile congiuntura economica, con le relative ricadute sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, ha implicato la necessità di effettuare rigorosi e adeguati accantonamenti, comportando rettifiche nette su crediti per 95,6 milioni di euro ed un conseguente costo del credito annualizzato pari al 2,74% degli impieghi netti verso la clientela.
A seguito di tali accantonamenti, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,21% (in sensibile aumento rispetto al 42,53% di fine anno precedente), livello di gran lunga superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.
In particolare, i crediti in sofferenza, che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 4,29% (in linea con la media del sistema), presentano un livello di copertura del 60,35%, in crescita rispetto al 59,98% registrato al 31 dicembre 2013.
Il margine di intermediazione netto è pari a 213,5 milioni di euro e include:

  • le commissioni nette, che ammontano a 47,7 milioni di euro ;
  • il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 132,3 milioni di euro.

La componente di commissioni nette relativa alla gestione ed intermediazione finanziaria, costituita essenzialmente dalle commissioni percepite per la gestione ed amministrazione della raccolta indiretta e per la distribuzione di polizze assicurative, si è attestata a 15,6 milioni di euro.
Nell’ambito delle altre commissioni nette, i ricavi dei servizi di incasso e pagamento ammontano a 8,2 milioni di euro, mentre le commissioni percepite per la gestione dei conti correnti e dei depositi ammontano a 8,5 milioni di euro. Quelle relative ad altri servizi, pari a 13,9 milioni di euro, sono essenzialmente rappresentate da commissioni riferibili ad operazioni creditizie.
I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 11,8 milioni di euro e sono in prevalenza originati dalla partecipazione detenuta in Banca d’Italia.
L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 86,8 milioni di euro, mentre l’ammontare delle imposte è pari a 52,6 mln di euro, di cui 31,3 mln di euro riconducibili alla già richiamata tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia. In conseguenza di quest’ultimo fenomeno, il tax rate è pari al 60,5%.
I costi operativi ammontano a 125,4 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 88,7 milioni di euro. Al netto dell’onere per l’accantonamento al Fondo Solidarietà – pari a circa 25,8 milioni di euro e da inquadrare in una più ampia manovra di efficientamento organizzativo di Gruppo che porterà benefici economici consistenti e ricorrenti già a partire dal secondo semestre – il costo del personale risulterebbe pari a 62,9 milioni di euro (+3,01% a/a).
La componente riferibile alle altre spese amministrative, pari a 30,7 milioni di euro, ha registrato una sensibile riduzione a/a (-3,27%) a conferma della costante attenzione al governo dei costi che caratterizza le scelte gestionali del Gruppo.
Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione ed è pertanto un significativo indicatore dell’efficienza operativa del Gruppo, per il 1° semestre 2014 è pari al 40,56%. Al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà sarebbe pari al 32,22%, indice che conferma l’elevata efficienza industriale del Gruppo.
Il patrimonio di vigilanza del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti si è attestato al 30 giugno 2014 a 880,1 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 10,24%. A fine anno precedente l’indicatore corrispondente, il Core Tier 1 Ratio, si attestava all’8,41%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2014 è invece pari al 13,04% a fronte di un valore al 31 dicembre 2013 pari all’8,41%.
L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 17,55, in lieve incremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2013, che ammontava a 17,14.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2014
Raccolta diretta: 6.483 milioni di Euro (-0,66% su 31/12/2013)
Raccolta indiretta: 2.906  milioni di Euro (+4,04% su 31/12/2013)
Raccolta globale: 9.389 milioni di Euro (+0,75% su 31/12/2013)
Crediti netti a clientela: 4.994 milioni di Euro (-0,42% su 31/12/2013)
Utile netto di periodo (comprensivo dell’impatto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà): 21,7 milioni di Euro (+41,90% a/a)
Utile netto senza l’impatto della tassazione addizionale sulle valutazione delle quote Banca d’Italia: 30,9 milioni di euro
ROE annualizzato: 7,05% – senza impatto tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia: 10,05%
Cost income: 36,35% – senza impatto Fondo Solidarietà: 31,88% (47,62% al 30/6/2013)
CET 1 Ratio: 13,75% (Core Tier 1 Ratio al 31/12/2013: 16,52%)
Total Capital Ratio: 17,80% (18,68% al 31/12/2013)
Indice di leva finanziaria: 15,27 (14,99 al 31/12/2013)
Coverage ratio sofferenze: 59,49% (59,96% al 31/12/2013)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,14% (42,26% al 31/12/2013)
Il primo semestre 2014 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 21,7 milioni di euro in crescita di 6,4 milioni (+41,9%) rispetto a quanto realizzato nell’analogo periodo dell’anno precedente.
Al netto della componente riconducibile alla tassazione addizionale sulla valutazione delle quote Banca d’Italia (pari a 9,2 milioni di euro), l’utile netto ammonterebbe a 30,9 milioni di Euro e sarebbe in crescita a/a di 15,6 milioni di Euro (+102,2%).
Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 9,4 miliardi di euro (+0,75% su 31/12/2013); la raccolta diretta, tradizionalmente oggetto di particolare attenzione da parte della Banca, si attesta a 6,5 miliardi di euro (-0,66% su 31/12/2013) e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa.
Al netto della componente riferita a controparti istituzionali, la raccolta diretta registra una crescita dell’11,1%% rispetto al 31 dicembre 2013.
I crediti netti verso clientela ammontano a 5 miliardi di euro, in lieve diminuzione rispetto a fine anno precedente (-0,42%), riflettendo così la debole congiuntura economica. La sostanziale stabilità dell’aggregato è un segnale tangibile di come la Banca, malgrado il perdurare di uno scenario economico avverso, rimanga determinata nell’assicurare assicurare un adeguato sostegno finanziario a imprese e famiglie, nella convinzione che la ripresa possa partire solo agendo sull’economica reale.
Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti si è attestato a 74,6 milioni di euro, in crescita dell’11,85% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2013; tale dinamica, malgrado i tassi di mercato rimangano attestati su livelli molto ridotti, è stata sostenuta anche dall’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio.
La persistente congiuntura economica sfavorevole ha continuato ad incidere sulle condizioni finanziarie di famiglie e imprese, determinando la necessità di effettuare rigorosi e adeguati accantonamenti per i rischi creditizi: le rettifiche nette su crediti, pari a 72,9 milioni di euro, sono aumentate di 32,4 milioni di euro a/a e determinano un conseguente costo del credito annualizzato pari al 2,92% dei crediti netti verso clientela (1,58% al 30 giugno 2013).
A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,14% (in sensibile aumento rispetto al dato del 31/12/2013 che era pari al 42,26%), livello superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.
In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 4,39% (in linea con la media del sistema) ed il loro livello di  copertura risulta essere pari al 59,49% (59,96% al 31 dicembre 2013).
Al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di intermediazione netto aumenta, rispetto al 30 giugno 2013, di 31,5 milioni di euro  (+36,76%) attestandosi a 117,1 milioni di euro.
Le commissioni nette ammontano a 28,5 milioni di euro (-3,43%), in calo nella componente relativa alle operazioni creditizie.
I dividendi su partecipazioni sono pari a 6,8 milioni di euro e sono prevalentemente riconducibili alla controllata Biverbanca S.p.A. ed alla partecipazione detenuta in Banca d’Italia.
Le spese per il personale salgono del 26,72% principalmente per effetto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà, associato alla manovra organizzativa già richiamata nel commento relativo ai dati consolidati, che ha inciso negativamente per 8,5 milioni di euro. Al netto di tale impatto, le spese per il personale presenterebbero una crescita a/a pari al 3,43%.
La costante attenzione al governo dei costi per la gestione ordinaria ha inoltre permesso una diminuzione delle altre spese amministrative di 0,6 milioni di euro (-3,02%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
A fronte di un utile dell’operatività corrente che aumenta dell’86,27% rispetto al 30 giugno 2013, gli accantonamenti per imposte dirette sono aumentati di 15,4 milioni di euro, risentendo dell’impatto negativo non ricorrente (9,2 milioni di euro) riferito all’incremento della tassazione sulla valutazione delle quote Banca d’Italia. In conseguenza di quest’ultimo fenomeno, il tax rate è pari al 54,1%.
Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta su livelli di eccellenza scendendo al 36,35% (se calcolato al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà sarebbe pari al 31,88%) a fonte di un valore al 47,62% rilevato al 30 giugno 2013, e conferma la C.R. Asti tra le banche più efficienti del sistema creditizio nazionale.
Il Patrimonio di Vigilanza individuale ammonta a 830,5 milioni di euro; il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 13,75%. A fine anno precedente l’indicatore corrispondente, il Core Tier 1 Ratio, si attestava al 16,52%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2014 è invece pari al 17,80% a fronte di un valore al 31 dicembre 2013 pari al 18,68%.

L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 15,27, in lieve incremento (+0,28) rispetto al livello di fine 2013.

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