Il Consiglio d’Amministrazione di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. approva il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018
Asti, 28 marzo 2019
Approvato il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.
L’utile netto consolidato ammonta a 5,9 milioni di euro e quello individuale a 14,8 milioni di euro che sarà interamente attribuito a ulteriore incremento patrimoniale.
Convocata l’Assemblea degli Azionisti per il 30 aprile p.v. al Teatro Alfieri di Asti.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 28 marzo 2019, ha approvato il progetto di bilancio individuale e il bilancio consolidato, che vedono confermati sia il quadro di solidi fondamentali del Gruppo sia la capacità reddituale operativa, già resi noti l’11 febbraio u.s., in occasione dell’approvazione dei risultati preliminari dell’esercizio 2018.
A livello individuale la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A ha chiuso l’esercizio 2018 in modo positivo, realizzando un utile netto di 14,8 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (GACS, attivazione del Fondo Esuberi e proventi non ricorrenti per accordi distributivi di prodotti assicurativi) il risultato netto risulta pari a euro 33,9 milioni (+44,55% rispetto al dato dell’esercizio 2017 ricalcolato con criteri omogenei).
L’utile netto consolidato ammonta a 5,9 milioni di euro a cui si aggiungono euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto relativi ai crediti Pitagora per un risultato economico complessivo dell’anno pari a 26,4 milioni di euro a fronte di un utile netto 2017 di 32,8 milioni di euro.
I risultati confermano un quadro di elevata solidità in termini di ratio patrimoniali, sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del periodico processo SREP, con un ampio margine di sicurezza in termini di surplus patrimoniale.
Fra i fatti più rilevanti del 2018 va citata l’intensa attività di riduzione dei crediti deteriorati nell’ambito di una strategia triennale di ulteriore derisking e l’avviamento dell’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biver Banca che porterà vantaggi economici, patrimoniali e di governance.
Il Consiglio d’Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. ha deliberato di proporre all’Assemblea di attribuire l’intero utile a ulteriore incremento patrimoniale, anche in considerazione del piano di sviluppo previsto dal piano strategico 2019-2021 recentemente approvato, nell’ambito del quale è prevista la citata operazione di acquisizione della residua partecipazione di BiverBanca detenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. a quest’ultime riservato.
Il Consiglio d’Amministrazione ha inoltre riapprovato il resoconto semestrale consolidato, riferito al 30 giugno 2018, revisionato a seguito dell’individuazione del business model consolidato in applicazione del nuovo principio contabile IFRS9.
L’Assemblea degli Azionisti è stata convocata per il giorno 30 aprile 2019 alle ore 16.00 al Teatro Alfieri di Asti in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 2 maggio 2019 alle ore 16.00, presso la Sede della Banca, come da avviso che sarà pubblicato sul quotidiano La Stampa il 30 marzo 2019 e sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it, con il seguente ordine del giorno:
Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018. Deliberazioni relative.
Determinazione del numero dei Componenti il Consiglio di Amministrazione e della durata in carica.
Nomina del Consiglio di Amministrazione, del Presidente, del Vice Presidente e determinazione dei compensi e delle medaglie di presenza; deliberazioni inerenti e conseguenti.
Nomina del Collegio Sindacale, del suo Presidente e determinazione dei compensi; deliberazioni inerenti e conseguenti.
Politiche di remunerazione e di incentivazione.
Conferimento incarico di revisione ai sensi del D.Lgs. n. 39/2010; deliberazioni inerenti e conseguenti.
Autorizzazione ad acquistare ed a disporre di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile.
Contatti:
Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari Generali e Societari tel 0141 393 254 e mail
[email protected] Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Soci tel 0141 393 258 e mail
[email protected]
Diffuso tramite SDIR 1Info il 28.03.2019 alle ore 19.13
Leggi tuttoGruppo Cassa di Risparmio di Asti – Risultati preliminari dell’esercizio 2018 (1)
Asti, 11 febbraio 2019
Confermati sia il quadro di solidi fondamentali del Gruppo sia la capacità reddituale operativa; realizzata un’intensa attività di riduzione dei crediti deteriorati nell’ambito di una strategia triennale di ulteriore derisking; avviata a fine 2018 l’operazione societaria straordinaria per l’unione di Banca di Asti e Biverbanca con vantaggi economici, patrimoniali e di governance.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“Banca di Asti”), nella seduta odierna, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuali e consolidate preliminari al 31 dicembre 2018.
Confermato il quadro di solidi fondamentali:
CET 1 ratio consolidato all’11,70% e Total Capital Ratio consolidato al 14,85%, (corrispondenti, rispettivamente, al 13,23% e al 16,38% tenuto conto dell’operazione societaria Biverbanca) ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari (per maggiori dettagli si rinvia alla successiva tabella);
robusta situazione di liquidità: LCR pari al 163% e NSFR gestionale al 150% circa;
elevato coverage dei crediti deteriorati: 49% a livello consolidato, nonostante la rilevante operazione di derisking realizzata mediante cessione di sofferenze per 700 milioni di euro.
Massa Fiduciaria del Gruppo in crescita a 15,1 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo a circa 23 miliardi di euro; ulteriore espansione delle masse di risparmio gestito (+7,38% al netto delle sfavorevoli variazioni di mercato).
Positiva dinamica degli impieghi economici netti a clientela (+2,49% rispetto al 31 dicembre 2017 escludendo l’effetto della cessione NPL) che conferma il concreto impegno nel supportare famiglie e operatori economici anche tramite l’attività creditizia.
NPL ratio lordo in marcata diminuzione al 12,73% dal 17,81% registrato al 31 dicembre 2017 nell’ambito della strategia di gestione degli NPL, che prevede la riduzione di tale indicatore al di sotto del 10% entro il 2019 e circa al 7% entro il 2021.
NPL ratio netto in contrazione al 7,02% dal 10,56% al 31 dicembre 2017.
Risultato complessivo consolidato 2018 pari euro 26,4 milioni, di cui euro 5,9 milioni a conto economico consolidato ed euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto([2]) in applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9. Tale risultato, al netto delle componenti reddituali non ricorrenti([3]), ammonta a euro 55,2 milioni di cui euro 34,7 milioni a conto economico ed euro 20,5 milioni a riserve patrimoniali.
In data 29 novembre 2018 Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli hanno sottoscritto un Accordo Quadro avente ad oggetto l’acquisizione da parte di Banca di Asti delle residue azioni Biverbanca detenute dalle stesse Fondazioni mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale di Banca di Asti loro riservato. L’Operazione, condivisa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo C.R. Asti grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una più ottimale allocazione del capitale. Comporterà inoltre un rafforzamento della governance con una forte attenzione allo sviluppo economico – sociale dei territori di riferimento del Gruppo.
"RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2018"]
Raccolta diretta: 9.088 milioni di euro (+4,06% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.206 milioni di euro (+3,54% su 31/12/2017)
Raccolta gestita: 3.189 milioni di euro (-2,82% su 31/12/2017); +7,38% al netto dell’impatto della valutazione di mercato
Raccolta globale: 15.096 milioni di euro (+0,91% su 31/12/2017), di cui da clientela 14.214 milioni di euro (+0,44% su 31/12/2017)
Crediti netti a clientela: 7.160 milioni di euro (+2,49% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL), interamente rappresentati da impieghi economici
Utile netto: 5,9 milioni di euro oltre a riserve direttamente a patrimonio per 20,5 milioni di euro (relative ai crediti Pitagora - cfr. nota 2); 34,7 milioni di euro, oltre a ulteriori riserve per 20,5 milioni di euro, escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3)
ROE: 0,74% (3,33% includendo la riserva a patrimonio) corrispondente al 4,39% (6,98% includendo la riserva a patrimonio) se si escludono le componenti reddituali non ricorrenti
Cost income: 67,05% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 11,70% (12,14% al 31/12/2017)
Total Capital Ratio: 14,85% (14,83% al 31/12/2017)
Indice di leva finanziaria: 16,23 (12,67 al 31/12/2017)
Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 163% - NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale circa 150%
Coverage ratio sofferenze: 68,12% (55,51% al 31/12/2017)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 48,79% (45,90% al 31/12/2017)
I risultati preliminari al 31 dicembre 2018 confermano un quadro di elevata solidità in termini di ratio patrimoniali, sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del periodico processo SREP([4]), con un ampio margine di sicurezza in termini di surplus patrimoniale.
RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 31 DICEMBRE 2018 Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total Capital CR Asti15,82%15,82%19,58%Biverbanca22,18%22,18%22,18%Pitagora22,90%N.A.22,90% GRUPPO C.R. ASTI11,70%11,85%14,85%SREP Dicembre 2018 (Overall Capital Requirment)7,075%8,813%11,125%Surplus Patrimoniale+463 pb+304 pb+373 pbSurplus Patrimoniale corrispondente post operazione Biver+615 pb+456 pb+525 pb
Nel 2018 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito risultati positivi.
L’utile netto ammonta a 5,9 milioni di euro a cui si aggiungono euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto relativi ai crediti Pitagora (cfr. nota 2), per un risultato economico complessivo dell’anno pari a 26,4 milioni di euro a fronte di un utile netto 2017 di 32,8 milioni di euro.
Al netto delle componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) l’utile netto 2018 ammonta a 34,7 milioni di euro a cui si aggiungono i citati euro 20,5 milioni a diretto incremento del patrimonio netto, per un risultato gestionale annuo complessivo pari a euro 55,2 milioni.
Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,8 miliardi di euro (+0,79% su 31/12/2017) mentre la quota retail della raccolta diretta, pari a 8.206 milioni di euro, fa registrare un incremento a/a pari al 3,54%. La raccolta indiretta si attesta a 6.008 milioni di euro, di cui 3.189 milioni di euro sono rappresentati dalla componente di risparmio gestito che, escludendo la sfavorevole variazione di mercato, ha registrato un rilevante incremento (+7,38%) rispetto al 31 dicembre 2017.
Includendo anche la raccolta istituzionale, le attività finanziarie intermediate ammontano complessivamente a circa 15,1 miliardi di euro.
I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.160 milioni di euro (+2,49% su 31/12/2017, immunizzando l’effetto della cessione NPL) a conferma di una politica creditizia di Gruppo volta a sostenere concretamente lo sviluppo dell’economia reale.
Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 174,9 milioni di euro, in riduzione di 21,4 milioni di euro rispetto al 2017 (-10,89%). Tale dinamica è essenzialmente riconducibile alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9.
Le rettifiche nette su crediti effettuate nel corso dell’anno ammontano a euro 60,9 milioni (euro 70,2 milioni nel 2017, pari a -13,28%) e determinano un costo del credito pari allo 0,79% degli impieghi lordi verso la clientela (0,89% nel 2017). L’operazione di cessione di sofferenze effettuata nel corso del 2018 ha inoltre determinato perdite da cessione di crediti per circa 31,0 milioni di euro.
Conseguentemente a tali dinamiche, anche a seguito della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 48,79% (45,90% a fine anno precedente).
In particolare, i crediti in sofferenza - che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 2,15% (in forte contrazione rispetto al dato registrato a fine 2017, pari al 6,32%) - presentano un livello di copertura pari al 68,12%, in marcato aumento rispetto al 55,51% registrato al 31 dicembre 2017.
Il margine di intermediazione netto è pari a 245,8 milioni di euro e include:
le commissioni nette, che ammontano a 125,5 milioni di euro a fronte di un dato 2017 pari a 96 milioni di euro (+30,71%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; limitando il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari al 15,72% (+4,79% al netto dei proventi non ricorrenti);
il risultato netto delle attività e passività finanziarie - che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value nonché, a partire dal 1° gennaio 2018, gli utili/plusvalenze da cessione/valutazione dei crediti originati o acquistati dalla controllata Pitagora – è positivo per 25,1 milioni di euro a fronte di un valore pari a 44,3 milioni di euro registrato nel 2017.
I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 13,0 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle banche del Gruppo C.R. Asti in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A.
I costi operativi ammontano a 256,1 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 142,1 milioni di euro e si presenta in aumento (+5,54%) rispetto al corrispondente dato del 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 126,1 milioni di euro (in riduzione del 3,30% a/a).
La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 85 milioni di euro - considerate escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS (pari a 9,9 milioni di euro) e i costi relativi all’operazione di derisking con GACS (pari a 4,6 milioni di euro) – si presenta sostanzialmente invariata.
Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo C.R. Asti, in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano sia di progettualità di cambiamento, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine.
Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 2018 è pari al 74,79%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 67,05%.
I Fondi Propri del Gruppo C.R. Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2018 a 951 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,70%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2018 si attesta invece al 14,85%. Considerando i benefici attesi connessi all’operazione societaria straordinaria con Biverbanca, tali indicatori corrispondono rispettivamente al 13,23% e a 16,38%.
([4]) In data 27 giugno 2018 Banca d'Italia ha comunicato alla Capogruppo Banca di Asti il proprio provvedimento circa i valori dei requisiti minimi di capitale da rispettare a livello consolidato in relazione al periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto sul Gruppo C.R. Asti.
Raccolta diretta: 6.019 milioni di euro (+4,10% su 31/12/2017), di cui da clientela 5.305 milioni di euro (+4,80% su 31/12/2017)
Raccolta gestita: 1.800 milioni di euro (-3,66% su 31/12/2017); +7,64% al netto dell’impatto della valutazione di mercato
Raccolta globale: 9.464 milioni di euro (+1,33% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.751 milioni di euro (+1,51% su 31/12/2017)
Crediti netti a clientela: 5.457 milioni di euro (+2,83% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL), interamente rappresentati da impieghi economici
Utile netto di periodo: 14,8 milioni di euro (-21,20% a/a); 33,9 milioni di euro (+46,55% a/a) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3)
ROE: 2,35% (2,47% al 31/12/2017); corrispondente al 5,37% (3,03% al 31/12/2017) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3)
Cost income: 56,49% (60,71% al 31/12/2017) escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 15,82% (15,72% al 31/12/2017)
Total Capital Ratio: 19,58% (19,11% al 31/12/2017)
Indice di leva finanziaria: 13,28
Coverage ratio sofferenze: 68,31% (54,77% al 31/12/2017)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 47,94% (45,79% al 31/12/2017)
L’esercizio 2018 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 14,8 milioni di euro. Escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 3) il risultato netto risulta pari a euro 33,9 milioni (+44,55% rispetto al dato dell’esercizio 2017 ricalcolato con criteri omogenei).
Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,2 miliardi di euro (+0,27% su 31/12/2017), di cui 5,73 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 4,80%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3.5 miliardi di euro e comprende 1.800 milioni di euro di risparmio gestito che, escludendo la sfavorevole variazione di mercato, ha registrato un rilevante incremento (+7,64%) rispetto al 31 dicembre 2017.
A livello complessivo, le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,5 miliardi di euro (+1,33% su 2017).
I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, raggiungono i 5.457 milioni di euro (+2,8% su 31/12/2017, immunizzando l’effetto della cessione NPL) a conferma del concreto sostegno che la Banca mantiene nei confronti di famiglie e operatori economici.
Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 136,4 milioni di euro, in contrazione del 5,04% rispetto al dato riferito al 31 dicembre 2017. Tale dinamica è essenzialmente riconducibile alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9.
Le rettifiche nette su crediti, che ammontato a 60,7 milioni di euro, sono aumentate a/a (+11,22%) e determinano un conseguente costo del credito pari allo 1,03% degli impieghi economici lordi verso clientela che si presenta in lieve aumento rispetto allo 0,93% rilevato al 31 dicembre 2017.
Il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 47,94% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2017 pari al 45,79%). In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza, sul totale dei crediti è pari al 2,04% (in significativo calo dal 6,32% del 31/12/2017) ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 68,31% rispetto a un dato al 31 dicembre 2017 pari al 54,77%.
Al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 46,2 milioni di euro e si presenta in significativo calo, rispetto al 31 dicembre 2017 (-47,68% a/a).
Le commissioni nette ammontano a 82,6 milioni di euro, con un sensibile incremento (+21,58%) rispetto al 31 dicembre 2017 legato in prevalenza ai comparti del gestito e delle assicurazioni danni, anche grazie a componenti non ricorrenti al netto delle quali l’incremento a/a sarebbe pari a +4,67%.
I dividendi su partecipazioni, pari a 10,9 milioni di euro, sono pressoché interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri S.p.A. e alle controllate Biverbanca e Pitagora.
Il margine di intermediazione netto si attesta a 152,1 milioni di euro (166,8 milioni di euro al 31 dicembre 2017; -8,84%).
Le spese per il personale, pari a 86,1 milioni di euro, risultano in aumento del 4,22% rispetto al dato al 31 dicembre 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce scende a 77,9 milioni di euro e presenta un decremento a/a pari a -2,82%.
Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza industriale, si attesta al 62,83% (63,77% rilevato al 31 dicembre 2017); escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi risulta pari al 56,49%, confermando il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti tenuto conto degli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine.
I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 929,5 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,82%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2018 è invece pari al 19,58%.
L’indice di leva finanziaria è pari a 13,28, in aumento di 2,2 punti rispetto al livello di fine 2017.
Le risultanze sopra descritte e commentate confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca di Asti, mirate a preservare, e ove possibile a migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, accordano la loro fiducia al Gruppo.
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Allo scopo di fornire una più completa informativa, si riportano in allegato i prospetti riclassificati di stato patrimoniale e conto economico individuali e consolidati relativi all’informativa volontaria sui risultati preliminari dell’esercizio 2018. Tale informativa non costituisce un bilancio individuale o consolidato conforme ai principi contabili internazionali IAS/IFRS. Infatti, il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 verranno sottoposti all’approvazione del Consiglio di Amministrazione della Banca previsto entro la fine del mese di marzo 2019 e, pertanto, potrebbero essere soggetti a variazioni anche alla luce di eventi verificatisi successivamente. Tali documenti verranno sottoposti all’esame della società incaricata della revisione legale dei conti e saranno messi a disposizione degli azionisti entro i termini previsti dalle disposizioni normative e regolamentari applicabili.
Si segnala, inoltre, che, contestualmente all’approvazione del progetto di bilancio di esercizio e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, è previsto che il Consiglio di Amministrazione proceda all’approvazione di un nuovo “Resoconto semestrale consolidato riclassificato 2018”, pubblicato su base volontaria e non soggetto alla disciplina sulle situazioni infrannuali prevista dal principio contabile IAS 34. Tale Resoconto sarà redatto in applicazione dei medesimi criteri di prima applicazione (FTA) del principio contabile IFRS 9 utilizzati ai fini del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 che, si precisa, sono per taluni aspetti differenti da quelli adottati ai fini del “Resoconto semestrale consolidato riclassificato 2018” approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 7 agosto 2018 che forniva una prima rappresentazione provvisoria dell’impatto previsto dalla summenzionata FTA.
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Raccolta diretta: 3.030 milioni di euro (+1,05% su 31/12/2017)
Raccolta globale: 5.623 milioni di euro (-1,05% su 31/12/2017), di cui raccolta gestita pari a 1.388 milioni di euro
Impieghi economici a clientela: 1.596 milioni di euro (-0,91% su 31/12/2017 al netto della cessione NPL)
Utile netto: 6,7 milioni di euro (+26,64% su 31/12/2017); 13,6 milioni di euro (+66,7% a/a) escludendo le componenti reddituali non ricorrenti (cfr. nota 2)
ROE: 1,93% (1,45% al 31/12/2017) corrispondente al 3,46% (1,80% al 31/12/2017) se si escludono le componenti reddituali non ricorrenti
Cost income: 76,21% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 22,18% (19,38% al 31/12/2017)
Total Capital Ratio: 22,18% (19,38% al 31/12/2017)
Indice di leva finanziaria: 11,29 (10,07 al 31/12/2017)
Coverage ratio sofferenze: 67,46% (58,19% al 31/12/2017)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 53,23% (48,18% al 31/12/2017)
"PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2018"]
Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 456 milioni di euro (+5,85% a/a)
Utile netto: 8 milioni di euro (-26,58% a/a) sostanzialmente in linea col budget; escludendo le componenti di ricavo straordinarie riferite al 2017, la variazione a/a risulta pari a -4,09%
ROE: 14,21% (19,11% al 31/12/2017)
Cost income: 49,99% (47,70% al 31/12/2017)
CET 1 Ratio: 22,89% (27,33% al 31/12/2017)
Total Capital Ratio: 22,89% (27,33% al 31/12/2017)
[1] Il 1° gennaio 2018 è entrato in vigore il nuovo principio contabile IFRS 9 relativo alla classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting delle attività finanziarie, che ha sostituito il principio contabile IAS 39. Il Gruppo C.R. Asti, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9, si è avvalso della facoltà di non rideterminare su basi omogenee i dati comparativi riferiti all’esercizio precedente. Alcuni dati riferiti al 31 dicembre 2018 pertanto potrebbero non risultare confrontabili con i dati dell’esercizio precedente a seguito dei differenti criteri di valutazione applicati.
[2]) Trattasi essenzialmente di riserva patrimoniale relativa al trattamento contabile, a livello di bilancio consolidato in ossequio al nuovo principio contabile IFRS 9, della valutazione dei crediti CDQ Pitagora originati/acquistati nel 2018 e trattenuti nel perimetro di consolidamento a fine esercizio.
([3]) Le componenti straordinarie includono, da un lato, oneri non ricorrenti per l’operazione di derisking con GACS, per l’attivazione del Fondo Esuberi, per il sostegno straordinario al sistema bancario e, dall’altro lato, proventi non ricorrenti per accordi distributivi di prodotti assicurativi.
Leggi tuttoAccordo tra Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli per l’Acquisizione delle residue partecipazioni nella controllata Biverbanca mediante conferimento in natura a Banca di Asti
Asti, 29 novembre 2018
Banca di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e FondazioneCassa di Risparmio di Vercelli rendono noto che, in data odierna, hanno sottoscritto unAccordo Quadro avente ad oggetto l’acquisizione da parte di Banca di Asti delle residueazioni Biverbanca detenute dalle stesse Fondazioni, così da raggiungere il 100% del capitalesociale di Biverbanca, mediante conferimento in natura e relativo aumento di capitale diBanca di Asti loro riservato (l’“Operazione”).L’Operazione è volta ad un potenziamento dell’assetto del Gruppo Cassa di Risparmio diAsti grazie alla generazione di importanti sinergie di carattere industriale e ad una piùottimale allocazione del capitale. In particolare, l’Operazione si inquadra in una strategia dicrescita dimensionale del Gruppo perseguita in coerenza con il radicamento e gliinsediamenti operativi nei bacini tradizionali di attività, con attenzione allo sviluppo della retecommerciale nelle aree del nord Italia, fermo restando l’interesse del Gruppo a proseguire ilsostegno dell’economia locale e la partecipazione a iniziative del territorio finora realizzateda Banca di Asti e da Biverbanca (con conservazione del marchio “Biver Banca”, anche nelcaso di sua fusione in Banca di Asti), sempre nel rispetto dei principi di vigilanza e diselezione del credito nonché di tutela/valorizzazione delle risorse umane di Banca di Asti e diBiverbanca nell’ottica di Gruppo.L’Operazione porterà anche ad un prezioso rafforzamento della governance con l’ingressonella compagine azionaria di investitori di lungo periodo con una forte attenzione allosviluppo economico – sociale dei territori di riferimento del Gruppo.Per Fondazione CR Biella e Fondazione CR Vercelli, l’Operazione è volta, da un punto divista finanziario, alla valorizzazione della partecipazione residua detenuta nella conferitaria,da un punto di vista industriale, a contribuire allo sviluppo del Gruppo nonchè al sostegno ealla valorizzazione delle proprie comunità di riferimento.I Presidenti delle Fondazioni di Asti, Biella e Vercelli, socie di Banca di Asti e Biverbanca,esprimono grande soddisfazione per il buon esito dell’operazione, che mette al centro lacomune forte attenzione e il peculiare interesse delle Fondazioni a porre in essere strategieed attività di promozione dello sviluppo dei territori di riferimento e di conservazione degliscopi ideali dei fondatori.L’Operazione prevede il conferimento (il “Conferimento”) in Banca di Asti di tutte le azioniBiverbanca detenute da Fondazione CR Biella e Fondazione CR Vercelli – paricomplessivamente al 39,58% del capitale sociale – con conseguente emissione da parte diBanca di Asti in favore della Fondazione CR Biella e della Fondazione CR Vercelli di azioniBanca di Asti, rivenienti da un apposito aumento di capitale loro riservato, paricomplessivamente a circa il 15,28% del capitale sociale di Banca di Asti post aumento dicapitale riservato. Le parti hanno fissato i termini economici del Conferimento determinandoin Euro 11,60 il prezzo di emissione delle azioni Banca di Asti (pari al prezzo medio delleazioni Banca di Asti registrato sul mercato “Hi-MTF” degli ultimi 12 mesi) ed Euro 125 milionicirca la valutazione convenzionale delle partecipazioni Biverbanca oggetto di Conferimento.In vista dell’ingresso della Fondazione CR Biella e della Fondazione CR Vercelli nellacompagine azionaria di Banca di Asti, è inoltre prevista la sottoscrizione di accordiparasociali da parte delle tre Fondazioni volti a consentire a Fondazione CR Biella eFondazione CR Vercelli di nominare loro rappresentanti negli organi sociali della Banca, giànell’ambito del rinnovo delle cariche previsto contestualmente all’approvazione del bilancio al31 dicembre 2018, e in particolare 2 amministratori (tra cui il Vice Presidente) da parte diFondazione CR Biella e 1 amministratore da parte di Fondazione CR Vercelli. A tali fini,l’Accordo Quadro prevede che l’Assemblea straordinaria di Banca di Asti sia chiamata adapprovare, oltre che l’aumento di capitale, anche talune modifiche statutarie prevedendo inparticolare la nomina del Vice-Presidente del consiglio di amministrazione da parte dellaseconda lista per numero di voti (con un minimo del 10%) e il meccanismo del c.d. “voto dilista” per la nomina dei componenti del collegio sindacale in modo da consentire allaseconda lista la nomina di 1 sindaco effettivo e di 1 sindaco supplente. .Nell’ambito degli accordi, è previsto che Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelliincrementi la propria partecipazione in Banca di Asti mediante l’acquisto di azioni pari al1,20% da Fondazione CR Asti contestualmente al closing del Conferimento e allo 0,15%tendenzialmente sul mercato.Si precisa che la Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, socio di controllo relativo di Bancadi Asti, ha comunicato la propria condivisione dell’Operazione e assunto impegni relativi allasottoscrizione degli accordi parasociali con la Fondazione CR Biella e la Fondazione CRVercelli.Il perfezionamento dell’Operazione è soggetto alle usuali condizioni sospensive tra cui laconferma dei valori del Conferimento da parte dell’esperto indipendente da designarsi aisensi dell’articolo 2343-ter, secondo comma, lettera b), cod. civ., l’ottenimento di tutte lenecessarie approvazioni e/o autorizzazioni del Conferimento, dell’aumento di capitale, dellemodifiche statutarie nonché dei Patti Parasociali da parte delle autorità coinvolte (inparticolare, al rilascio delle autorizzazioni da parte della Banca di Italia, della Banca CentraleEuropea e del Ministero dell’Economia e delle Finanze) e l’approvazione da partedell’assemblea straordinaria dei soci di Banca di Asti dell’aumento di capitale e dellemodifiche statutarie.Tenuto conto di quanto precede, l’Accordo Quadro prevede che l’Operazione debbaconcludersi entro aprile 2019 e comunque in tempo utile per consentire alla Fondazione CRBiella e alla Fondazione CR Vercelli di votare nell’ambito dell’assemblea ordinaria dellaBanca chiamata ad approvare il bilancio al 31 dicembre 2018 e il rinnovo delle carichesociali. Si precisa che la Banca fornirà tutte le necessarie informazioni relative alle delibereda assumersi da parte dell’Assemblea straordinaria con le modalità e nei tempi previsti dallanormativa vigente.Banca di Asti è stata assistita da Banca IMI, per gli aspetti finanziari, e da Pedersoli StudioLegale, per gli aspetti legali. Fondazione Biella e Fondazione Vercelli sono state assistite daPrometeia per gli aspetti finanziari. Per gli aspetti legali, Tosetto, Weigmann e Associati haassistito Fondazione CR Biella, i professori Paolo Montalenti e Oreste Cagnasso hannoassistito Fondazione CR Vercelli. Fondazione CR Asti è stata assistita da PWC per gliaspetti finanziari.Diffuso tramite SDIR 1Info il 29.11.2018 alle ore 18.06
Leggi tuttoCREVAL e PITAGORA avviano una partnership industriale nel mercato della Cessione del Quinto dello Stipendio
Asti, 9 agosto 2018
SOTTOSCRITTO UN TERMSHEET PER L’ACQUISTO DA PARTE DI CREVAL DEL 9,9% DEL CAPITALE SOCIALE DI PITAGORA E LA DEFINIZIONE DI UN ACCORDO DISTRIBUTIVO DI LUNGO TERMINEPITAGORA – GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI - SI CONSOLIDA QUALE PRIMARIO OPERATORE NEL MERCATO DELLA CQS, CON LE SUE OLTRE 70 FILIALI DIRETTE E OLTRE 50 ACCORDI COMMERCIALI CON BANCHE E INTERMEDIARI
Sondrio, Asti, 9 Agosto 2018 – Credito Valtellinese S.p.A. (“Creval”), Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. (“CR Asti”) e Bonino 1934 s.r.l. (“Bonino”) in data odierna hanno sottoscritto un Termsheet (“Termsheet”) avente ad oggetto i termini e le condizioni essenziali che disciplineranno: (i) l’acquisto da parte di Creval di una partecipazione del 9,9% (“Partecipazione”) del capitale sociale di Pitagora S.p.A. (“Pitagora”); con la contestuale stipula di patti parasociali che prevedranno tra l’altro la rappresentanza di Creval nell’ambito del Consiglio di Amministrazione di Pitagora, nonché (ii) la revisione e il rinnovo per cinque anni dell’accordo commerciale in essere tra Pitagora e Creval per la promozione di contratti di finanziamento con cessione del quinto dello stipendio (“CQS”), con importanti obiettivi di erogato sulla rete Creval (“Accordo Commerciale”).L’acquisto della Partecipazione e la sottoscrizione dell’Accordo Commerciale (insieme, l’“Operazione”) rappresentano nel suo complesso un’opportunità importante per Creval al fine di aumentare l’esposizione al mercato della CQS, mercato in crescita e che potrebbe beneficiare, in prospettiva, anche di una significativa revisione, in senso favorevole, dei livelli di assorbimento di capitale. L’aumento dell’esposizione di Creval avverrà attraverso: (i) l’assunzione di una partecipazione nel capitale sociale di un primario operatore del settore, con il conseguente ritorno atteso anche alla luce del piano industriale di Pitagora; (ii) l’aumento previsto dell’erogato CQS attraverso le filiali Creval, grazie anche al supporto commerciale fornito da Pitagora e (iii) la concessione di linee di funding che potranno essere concesse a Pitagora, contribuendo al recupero di margine di interesse a valle del percorso di derisking effettuato da Creval.Per Creval, l’Operazione si inserisce pertanto nel contesto del progressivo potenziamento e ampliamento dell’offerta dedicata alla clientela retail e – in linea con quanto previsto nell’ambito del Piano Strategico 2018-2020 – potrà consentire un aumento della redditività complessiva, da realizzarsi in particolare attraverso lo sviluppo della penetrazione di Creval nel mercato del credito al consumo e il conseguente aumento della capacità di generazione di commissioni.Per CR Asti, Bonino e Pitagora, l’operazione è finalizzata a consentire a Pitagora un più accelerato sviluppo dimensionale mediante un aumento degli impieghi, grazie allo sviluppo dell’Accordo Commerciale con la rete di Creval.Pitagora è un intermediario finanziario specializzato nei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio, è uno dei principali operatori del mercato, dispone di una rete multifunzionale che copre capillarmente l’intero territorio nazionale ed ha sviluppato ormai da anni un innovativo modello di business rivolto alle banche ed al mercato retail. Nel corso del 2017 Pitagora ha sviluppato un turnover pari a circa 430 milioni di euro, con un utile netto pari a 10,9 milioni di euro e dal 31 dicembre 2017 presenta un patrimonio netto di 57,1 milioni di euro.Subordinatamente al completamento delle usuali attività di due diligence e alla definizione di accordi finali alla luce di quanto già pattuito nel Term Sheet, il closing dell’Operazione è previsto entro il mese di novembre 2018.L’acquisizione della Partecipazione avrà effetti trascurabili (c.a. 1 bps) sul livello del CET1 ratio fully loaded al 31 marzo 2018 di Creval.***Creval si è avvalsa dell’assistenza di Equita SIM S.p.A. per gli aspetti finanziari e dello Studio Legale Galbiati, Sacchi e Associati per gli aspetti legali.CR Asti, Bonino e Pitagora sono state assistite da Pedersoli Studio Legale e da Fieldfisher per gli aspetti legali.
Contatti:CrevalInvestor relationsTelefono + 39 02 80637127Email:
[email protected] relationsTelefono +39 02 80637403Email:
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Comin&Partners – Lelio AlfonsoTelefono +39 334 605 4090Email:
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CR AstiMarco GrazianoResponsabile Servizio Affari generalie SocietariTelefono +39 0141 393254Email:
[email protected] ViarengoResponsabile Ufficio Segreteria Generale e SociTelefono +39 0141 393258Email:
[email protected]
PitagoraElena Rossignoli Paolo RossiResponsabile Servizio Affari Legali e Societari Direttore Partnership e MarketingTelefono +39 011 3341237 Telefono +39 011 3341437Email:
[email protected] Email:
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Diffuso tramite SDIR 1Info il 9.8.2018 alle ore 15.23
Leggi tuttoGruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile netto semestrale consolidato 2018: 11,7 milioni (23,6 milioni al netto degli oneri straordinari)
Asti, 7 agosto 2018
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata riferite al 30 giugno 2018.Robusti fondamentali e rilevante miglioramento della qualità dell’attivo:CET 1 ratio consolidato all’11,49% e Total Capital Ratio consolidato al 14,61% (valori pro forma[1]: 11,84% e 15,04% rispettivamente) – vedi successiva tabellarobusta situazione di liquidità: LCR pari al 218% e NSFR pari a 150%[2]elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 59% a livello consolidatoNPL ratio lordo pro forma atteso all’11,32% (dal 17,81% di fine 2017) e programma, già deliberato, di ulteriore riduzione al di sotto del 10% per fine 2018/inizio 2019.Massa Fiduciaria del Gruppo in ulteriore espansione a 15,1 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo in crescita a 23,2 miliardi di euro. Incidenza del risparmio gestito sulla raccolta indiretta in aumento al 53,3%, pur in presenza di uno sfavorevole andamento delle valutazioni di mercato, a conferma dell’efficacia delle specifiche iniziative di sviluppo intraprese nel comparto.Incremento degli impieghi economici lordi a clientela (+3,10% rispetto a fine 2017) che testimonia il costante supporto finanziario offerto a imprese e famiglie.Rettifiche nette su crediti a clientela ordinaria in riduzione del 32,9% a/a e conseguente contrazione del costo del rischio (-0,36 p.p. rispetto al primo semestre 2017).Utile netto consolidato a 11,7 milioni di euro (+14,67% rispetto al 1° semestre 2017) – superiore agli obiettivi di periodo nonostante i contributi straordinari a Fondo di Risoluzione Nazionale – che sale a 23,6 milioni (+81,05% a/a) escludendo tali contributi e gli accantonamenti per il Fondo Esuberi.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2018Raccolta diretta: 8.951 milioni di Euro (+2,49% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.154 milioni di Euro (+2,89% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 3.260 milioni di Euro (-0,64% su 31/12/2017); +5,20% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 15.073 milioni di Euro (+0,76% su 31/12/2017), di cui da clientela 14.854 milioni di euro (+0,36% su 31/12/2017)Crediti netti a clientela: 7.544 milioni di Euro (+5,09% su 31/12/2017) di cui impieghi economici 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +3,10%Utile netto: 11,7 milioni di Euro (+14,67% su 30/06/2017); 23,6 milioni di Euro (+81,05% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE di periodo: 2,38% (2,16% al 30/06/2017), corrispondente al 4,79% (2,76% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 61,73% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 11,49%; valore pro forma: 11,84% (12,15% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 14,61%; valore pro forma: 15,04% (14,84% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 16,22 (12,67 al 31/12/2017)Posizione di liquidità sensibilmente superiore ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 218% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) 150%2Coverage ratio sofferenze: 68,67% – valore pro forma: 69,84% (55,51% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,67% – valore pro forma: 53,79% (45,90% al 31/12/2017)NPL ratio lordo: 18,03% – valore pro forma 11,32% (17,81% al 31/12/2017)Le risultanze del 1° semestre 2018 confermano un quadro di solidità in termini di Ratios patrimoniali, sia individuali sia consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP:RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 30 GIUGNO 2018Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total CapitalCR Asti16,371%16,371%20,243%Biverbanca21,936%21,936%21,936%Pitagora26,823%N.A.26,823%GRUPPO C.R. ASTI (pro-forma post derecognition NPL GACS)11,836%11,987%15,044%SREP Giugno 2018 (Overall Capital Requirment)7,075%8,813%11,125%Surplus Patrimoniale+476 pb+317 pb+392 pbNel primo semestre 2018 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito un positivo risultato economico. L’utile netto realizzato ammonta a 11,7 milioni di euro, in significativo incremento (+14,67%) rispetto al corrispondente dato del 2017 pari a 10,2 milioni di euro. Al netto degli oneri straordinari connessi al Fondo Nazionale di Risoluzione e dei costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, l’utile netto al 30 giugno 2018 ammonta a 23,6 milioni di euro, in marcato aumento (+81,05%) rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio.Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,9 miliardi di euro (+0,36% su 31/12/2017), di cui 8,2 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 2,89%. La raccolta indiretta, che ammonta a 6,1 miliardi di euro e comprende 3,3 miliardi euro di risparmio gestito, ha registrato un decremento pari all’1,66% rispetto al 31 dicembre 2017; al netto dell’effetto negativo della valutazione di mercato, tale variazione ammonterebbe al +2,59%.I crediti netti verso clientela, per la quota rappresentata da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017). Il valore dell’aggregato al lordo degli accantonamenti è pari a 8.109 milioni di euro (+3,10% su 31/12/2017) e conferma la politica del Gruppo volta a sostenere concretamente lo sviluppo dell’economia reale.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 90 milioni di euro, in riduzione di 12,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-12,38%). Tale dinamica è in prevalenza riconducibile al minore apporto derivante dal portafoglio titoli di proprietà e alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9.Le rettifiche nette su crediti a clientela effettuate nel corso dell’anno ammontano a 27,9 milioni (41,5 milioni nel 1° semestre 2017, pari a -32,9% a/a) e determinano un costo del credito pari allo 0,69% degli impieghi lordi verso la clientela (1,05% al 30/06/2017) che riflette un progressivo e significativo miglioramento della qualità delle esposizioni creditizie, correlato anche ai segnali di tenuta che provengono dal sistema economico.In conseguenza di tali accantonamenti, anche a seguito della prima applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9, il livello di copertura dei crediti deteriorati raggiunge il 59,67% (45,90% a fine anno precedente, ricalcolato con criteri omogenei), valore che si attesta a 53,79% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione.In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 4,69% – presentano un livello di copertura pari al 68,67%, in sensibile aumento rispetto al 55,51% registrato al 31 dicembre 2017 (ricalcolato con criteri omogenei). Tenendo conto della predetta derecognition, il grado di copertura risulta pari al 69,84%.Il margine di intermediazione netto è pari a 154,6 milioni di euro, in crescita di 8,8 milioni di euro sul 1° semestre 2017 (pari a +6,06%), e include:le commissioni nette, che ammontano a 41 milioni di euro a fronte di un dato 2017 pari a 51,4 milioni di euro (-20,15%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; circoscrivendo il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari a +5,28%;il risultato netto delle attività e passività finanziarie – che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value nonché, a partire dal 1° gennaio 2018, gli utili/plusvalenze da cessione/valutazione dei crediti originati o acquistati dalla controllata Pitagora – è positivo per 38,7 milioni di euro a fronte di un valore pari a 16 milioni di euro registrato nel 1° semestre 2017.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 13 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle Banche del Gruppo in Banca d’Italia e in Cedacri Spa.I costi operativi ammontano a 137,8 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 79,4 milioni di euro e si presenta in aumento (+12,86%) rispetto al corrispondente dato del 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 63,4 milioni di euro, in significativa riduzione a/a di -4,21%.La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 43,7 milioni di euro – considerate escludendo i contributi ai Fondi Nazionale Risoluzione, SRF e DGS (pari a 7,5 milioni di euro) – ha registrato un decremento a/a di -2,30%.Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo, in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano sia di progettualità di cambiamento, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine.Il cost/income, che esprime il rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 1° semestre 2018 è pari al 74,45%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 61,73% in diminuzione rispetto al 62,94% del 1° semestre 2017.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) a livello di Gruppo è pari a 16,22 e, in prevalenza a causa degli effetti patrimoniali della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS 9, risulta in aumento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2017, che ammontava a 12,67.I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 30 giugno 2018 a 950 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,49%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 si attesta invece al 14,61%. Considerando i benefici attesi, in termini di minori assorbimenti patrimoniali, connessi alla prevista derecognition dei crediti deteriorati connessi all’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS, tali indicatori risulteranno pari a 11,84%, e 15,04%, rispettivamente, per il quanto riguarda CET 1 Ratio e Total Capital Ratio.RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2018Raccolta diretta: 5.924 milioni di Euro (+2,46% su 31/12/2017), di cui da clientela 5.250 milioni di Euro (+3,71% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 1.850 milioni di Euro (-1,00% su 31/12/2017) +5,40% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 9.447 milioni di Euro (+1,15% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.774 milioni di euro (+1,77% su 31/12/2017)Crediti netti a clientela: 5.817 milioni di Euro (+6,45% su 31/12/2017), di cui impieghi economici 5.434 milioni di euro (-0,55% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +2,96%Utile netto di periodo: 6,2 milioni di Euro (-33,63% a/a); 12,6 milioni di Euro (+14,45% a/a) escludendo i contributi straordinari al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE di periodo: 1,57% (2,46% al 30/6/2017); corrispondente al 3,19% (2,88% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FRN e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 59,76% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 15,82% (15,72% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 19,56% (19,11% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 13,52Coverage ratio sofferenze: 68,46% – valore pro forma: 71,07% (54,77% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,78% – valore pro forma: 54,25% (45,79% al 31/12/2017)NPL ratio lordo: 17,87% – valore pro forma: 10,82% (17,45% al 31/12/2017)Il primo semestre 2018 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 6,2 milioni di euro. Escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, il risultato netto è pari a 12,6 milioni (+14,45% rispetto al dato del 30 giugno 2017 ricalcolato con criteri omogenei).Le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,4 miliardi di euro. Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,2 miliardi di euro (+1,03% su 31/12/2017), di cui 5,3 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 3,71%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3,5 miliardi di euro (-0,98% su 31/12/2017) comprende 1,850 miliardi di euro di risparmio gestito; escludendo l’effetto della valutazione di mercato, la variazione ammonterebbe a +2,29%.I crediti lordi verso clientela, per la componente rappresentata da impieghi economici, raggiungono i 6.153 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+2,96%). L’andamento dell’aggregato conferma che la Banca, in virtù delle sue politiche creditizie, mantiene costante il suo impegno nel garantire a imprese e famiglie sostegno finanziario.Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 64,3 milioni di euro, in calo del 17,17% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2017. Su tale dinamica hanno inciso in modo rilevante l’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9, in termini di criteri sia di contabilizzazione che di rappresentazione negli schemi di bilancio, e il minore apporto del portafoglio titoli di proprietà.Le rettifiche nette su crediti a clientela, che ammontano a 25,4 milioni di euro (in diminuzione a/a del 22,8%), determinano un costo del credito pari allo 0,83% degli impieghi economici lordi. Tale indicatore, pur rimanendo in un regime di rigorose politiche di accantonamento, si presenta in sensibile diminuzione rispetto all’1,10% rilevato al 30 giugno 2017.Il livello di copertura dei crediti deteriorati sale al 59,78% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2017 pari al 45,79%) e ammonta al 54,25% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione. In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale dei crediti è pari al 4,68% e il loro livello di copertura risulta essere pari al 68,46% (71,07% includendo la derecognition degli NPL interessati dalla cartolarizzazione con GACS), in aumento rispetto al valore rilevato al 31 dicembre 2017 pari al 54,77%.Al netto delle rettifiche di valore su crediti il margine di interesse ammonta a 37,3 milioni di euro e si presenta in diminuzione, rispetto al 30 giugno 2017, di 7,4 milioni di euro (-16,46%).Le commissioni nette ammontano a 34,8 milioni di euro, con un significativo incremento (+5,66%) rispetto al 31 dicembre 2017, legato in prevalenza ai comparti del risparmio gestito e delle assicurazioni del ramo danni.I dividendi su partecipazioni, pari a 10,9 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri Spa e alle controllate Biverbanca e Pitagora.Il margine di intermediazione netto si attesta pertanto a 84,8 milioni di euro (87 milioni di euro al 30 giugno 2017; -2,59%).Le spese per il personale, pari a 47 milioni di euro, risultano in aumento del 10,18% rispetto al dato al 30 giugno 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce risulta pari a 39 milioni di euro e presenta quindi un decremento a/a pari a -3,43%.Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 5,6 milioni di euro, risultano stabili rispetto all’esercizio precedente.Nel complesso, la dinamica degli oneri operativi si presenta in linea con le previsioni di budget e riflette le scelte strategiche operate dal Gruppo in termini di sviluppo commerciale, di investimento nel capitale umano e di accentramento di funzioni delle controllate Biverbanca e Pitagora a scopo di ulteriore efficientamento a livello di Gruppo.Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 72,12% (68,64% rilevato al 31 dicembre 2017) e – escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi – risulta pari al 59,76%; tale valore, considerati gli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine, conferma il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti.I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 937 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,82%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 è invece pari al 19,56%.L’indice di leva finanziaria è pari a 13,52 in aumento, prevalentemente a seguito degli effetti patrimoniali della prima adozione dell’IFRS 9, di 2,43 punti percentuali rispetto al livello di fine 2017.Le risultanze sopra descritte e commentate confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca, mirate preservare, e ove possibile migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, hanno accordato la loro fiducia all’azienda.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2018Raccolta diretta: 3.064 milioni di Euro (+2,21% su 31/12/2017)Raccolta gestita: 1.410 milioni di Euro (-0,16% su 31/12/2017); +4,94% al netto dell’impatto della valutazione di mercatoRaccolta globale: 5.686 milioni di Euro (+0,06% su 31/12/2017)Impieghi economici netti a clientela: 1.639 milioni di euro (-2,33% su 31/12/2017) prevalentemente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a 0,58%Utile netto: 4 milioni di Euro (-1 milione di Euro a/a); 9,6 milioni di Euro (+113,9% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiROE: 2,11% (2,79% al 30/06/2017) corrispondente al 5,01% (2,47% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCost income: 65,52% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)Indice di leva finanziaria: 11,39 (10,07 al 31/12/2017)Coverage ratio sofferenze: 69,15% – valore pro forma 66,54% (58,19% al 31/12/2017)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 60,67% – valore pro forma 53,99% (48,17% al 31/12/2017)NPL Ratio Lordo: 18,23% – valore pro forma 12,24% (18,16% al 31/12/2017)PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2018Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 236 milioni di Euro (+7,17% a/a)Utile netto: 4,1 milioni di Euro (-45,33% a/a) sostanzialmente in linea col budget; escludendo le componenti di ricavo straordinarie riferite al primo semestre 2017, la variazione a/a risulta pari a -17,3%;ROE: 15,73% (19,11% al 31/12/2017)Cost income: 55,98% (47,70% al 31/12/2017)CET 1 Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)Total Capital Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)Diffuso tramite SDIR 1Info il 7.8.2018 alle ore 17.56[1] Nel presente comunicato, i dati denominati “pro forma” sono stati calcolati stimando i benefici, in termini di minori assorbimenti patrimoniali ovvero di riduzione di stock, derivanti dalla derecognition dei crediti deteriorati interessati dall’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS in corso di finalizzazione[2] Dato riferito al 31 marzo 2018Vai alla pagina Bilanci
Leggi tuttoCartolarizzazione GACS
Asti, 26 luglio 2018
Cessione di Euro 697 milioni di crediti in sofferenza da parte di Cassa di Risparmio di Asti e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca a favore di Maggese S.r.l. e relativa cartolarizzazione.
Emissione da parte di Maggese di titoli aventi un valore complessivo pari al 29,63% del valore nominale dei crediti ceduti, la cui tranche senior sarà eleggibile per la GACS.
Titoli interamente sottoscritti da Cassa di Risparmio di Asti e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca.
Asti, 26 luglio 2018 - Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e la controllata Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A. hanno ceduto un portafoglio di crediti classificati “in sofferenza” per un importo complessivo lordo pari ad Euro 697 milioni alla data di valutazione del 31 dicembre 2017 a Maggese S.r.l., veicolo di cartolarizzazione costituito ex legge 130/99.Il portafoglio ceduto è composto per il 63% da crediti ipotecari e per il rimanente 37% da crediti chirografari.A fronte dell’acquisto dei suddetti crediti, Maggese S.r.l. ha emesso in data odierna le seguenti classi di titoli ai sensi e per gli effetti dell’art. 5 della legge 130/1999:
una classe senior, dotata di rating BBB(low)(sf)/Baa3(sf)/BBB(sf) da parte, rispettivamente, delle agenzie di rating DBRS, Moodys e Scope, pari a Euro 170.809.000 ed eleggibile per la “Garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie” (c.d. “GACS”) ai sensi del decreto-legge 18/2016;
una classe mezzanine, pari ad Euro 24.401.000 non dotata di rating; e
una classe junior, pari ad Euro 11.420.000 non dotata di rating.
Il valore complessivo dei titoli emessi è pari al 29,63% del valore nominale dei crediti ceduti.I titoli senior hanno un coupon pari all’Euribor 6 mesi + 0,5%, il rendimento dei titoli mezzanine è pari all’Euribor 6 mesi + 6%, mentre i titoli junior hanno diritto di ricevere quale forma di remunerazione il c.d. “variable return”, in conformità all’ordine di priorità dei pagamenti applicabile.Tutti i titoli sono stati sottoscritti da Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A. ed è stato attivato l’iter procedimentale di richiesta della GACS per i titoli senior.Il trasferimento dei titoli mezzanine e dei titoli junior consentirà la derecognition dei crediti da parte, rispettivamente, di Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. e di Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli – Biverbanca S.p.A., a seguito della vendita del 95% dei titoli mezzanine e junior ad investitori istituzionali, previo espletamento degli adempimenti previsti dalle Istruzioni di Vigilanza.Il deconsolidamento ai fini contabili delle sofferenze sottostanti consentirà di ridurre il rapporto “crediti deteriorati lordi / impieghi lordi” di Gruppo sotto il 12% e il rapporto “crediti deteriorati netti /impieghi netti” sotto il 6% in linea con la pianificazione strategica.L’operazione è stata strutturata da Mediobanca – Banca di Credito Finanziario S.p.A., in qualità di arranger. Prelios Credit Servicing è stato nominato servicer del portafoglio cartolarizzato e nell’ambito di tale ruolo sarà responsabile delle attività di master servicing e di special servicing per tutta la durata dell’operazione.All’operazione hanno inoltre partecipato BNP Paribas Securitisation Services, Milan Branch, KPMG Fides Servizi di Amministrazione S.p.A., Securitisation Services S.p.A. e Finanziaria Internazionale Investments SGR S.p.A.
Contatti:dr. Marco Grazianoresponsabile Servizio Affari generali e Societaritel 0141 393 254e mail
[email protected]
Roberta Viarengoresponsabile Ufficio Segreteria Generale e Socitel 0141 393 258e mail
[email protected]
Diffuso tramite SDIR 1Info il 26.7.2018 alle ore 19.38
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Asti, 24 maggio 2018
Si avvisano i Signori Azionisti dell'avvenuto deposito presso il Registro delle Imprese di Asti, ai sensi dell’art. 2435 del Codice Civile, del bilancio di esercizio approvato dall'assemblea dei soci in data 28 aprile 2017 e del bilancio consolidato del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti. Tali documenti, unitamente alla documentazione prevista dalla normativa vigente, sono a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it.
Diffuso tramite SDIR 1Info il 24/05/2018 alle ore 10:18:12
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Asti, 27 aprile 2018
Si avvisano i Signori Azionisti che l’Assemblea degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Asti s.p.a. ha deliberato, in data 27 aprile 2018, la distribuzione di un dividendo di € 0,20 per azione, con data stacco 30 aprile 2018 e data di pagamento 3 maggio 2018.
Diffuso tramite SDIR 1Info il 27.04.2018 alle ore 20.22
Leggi tuttoAssemblea dei Soci: bilancio in utile e dividendo agli azionisti
Asti, 27 aprile 2018
Assemblea degli Azionisti Banca di Asti
Integrato il Consiglio d’Amministrazione. Ercole Zuccaro nominato Vice Presidente.Si è tenuta oggi, 27 aprile al Teatro Alfieri di Asti l’Assemblea dei Soci di Banca di Asti, alla presenza della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti che detiene il 37,82% delle azioni, di Banca Popolare di Milano che detiene il 13,65% e di numerosi piccoli azionisti, che raggiungono complessivamente il 48,53% delle azioni.Nella relazione agli azionisti, il Presidente Aldo Pia ha fatto parlare i numeri per confermare il buono stato di salute della Banca e, più in generale, dell’intero gruppo bancario: 32,8 milioni di utile, oltre 463 mila clienti, 245 filiali bancarie, 77 sportelli non bancari, e circa 2000 persone impiegate di cui oltre 600 assunte dal 2006 a oggi. Sempre a livello consolidato, la raccolta totale tocca quasi i 15 miliardi di euro, gli impieghi a clientela superano i 7 miliardi di euro.L’utile netto conseguito da Banca di Asti ammonta a 18,8 milioni di euro: il dividendo unitario è pari a 0,20 euro per azione corrispondente a 12 milioni di euro complessivi che saranno distribuiti agli azionisti. Il numero delle filiali è salito a 137, con l’apertura di Milano, Brescia, Bergamo e Padova.“Pur in un contesto molto difficile che si protrae da un decennio, la Cassa di Risparmio di Asti ha continuato a svolgere il ruolo di partner dell’economia locale nei confronti del suo territorio storico oltre che delle nuove aree di insediamento” sono le parole del Presidente Aldo Pia – “I risultati realizzati hanno permesso di tener fede al patto con gli azionisti per ricambiare la loro fiducia, di rafforzare la banca grazie ad una previdente politica di accantonamento di una parte degli utili di esercizio, di creare un Gruppo bancario di significativa rilevanza e caratterizzato da indici di qualità strutturale e gestionale che lo pongono nella fascia migliore a livello nazionale”.“Nel futuro di Banca di Asti c’è il mantenimento della propria autonomia, perseguita attraverso una attenta progettualità strategica, finalizzata a rendere più efficace la capacità competitiva sul piano commerciale e più efficiente l’organizzazione e i processi di lavoro. - afferma Carlo Demartini, Amministratore Delegato - Gli aspetti su cui ci concentriamo per affrontare il futuro si possono riassumere in 2 concetti: lo sviluppo delle tecnologie digitali finalizzate alla cura della relazione con il cliente anche a distanza e la riduzione, o meglio, la rimozione dei crediti deteriorati”.L’Assemblea ha poi proceduto a reintegrare il Consiglio d’Amministrazione, dopo le dimissioni presentate nell’autunno scorso da Maurizio Rasero, a seguito degli impegni connessi alla sua nuova carica di Sindaco di Asti, nominando Secondo Rabbione, consigliere d’amministrazione uscente della controllata Biver Banca S.p.A..Alla carica di Vice Presidente è stato nominato Ercole Zuccaro, Presidente uscente della controllata Pitagora S.p.A.La conferma degli attuali compensi al Consiglio d’Amministrazione, l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie e l’approvazione del documento sulle politiche di remunerazione hanno concluso la parte ordinaria.Nella parte straordinaria l’Assemblea ha approvato le modifiche agli articoli 8 (intervento in assemblea) e 21 (modalità di partecipazione al Collegio Sindacale) e l’abolizione dell’art 32 (norme transitorie) dello Statuto.Ha inoltre approvato la fusione per incorporazione in Cassa di Risparmio di Asti S.P.A. della società controllata SART - Società Astigiana Riscossione Tributi S.p.A.Diffuso tramite SDIR 1Info il 27.04.2018 alle ore 20.12
Assemblea degli Azionisti Banca di Asti
Aldo Pia e Carlo Demartini
Mario Sacco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
Pierfranco Marrandino, Presidente Associazione CaRi Asti
Leggi tuttoConvocazione dell’Assemblea degli Azionisti – Aprile 2018
Asti, 27 marzo 2018
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 27 marzo 2018, ha convocato l'Assemblea degli Azionisti, come dal seguente avviso che sarà pubblicato sul quotidiano La Stampa il 28 marzo 2018 e sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it.
CASSA DI RISPARMIO DI ASTI S.P.A.Sede Legale e Direzione Generale in Asti, Piazza Libertà n. 23Capitale Sociale € 308.367.719,76 (interamente versato)Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Registro delle Imprese 00060550050,n. REA AT 76036,iscritta all'Albo dei Gruppi Bancari al n. 6085,iscritta all'Albo delle Banche autorizzate al n. 5142,aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositie-mail:
[email protected] – indirizzo internet: sitophp8.bancadiasti.it
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Gli aventi diritto di voto nell'Assemblea degli Azionisti della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. sono convocati in Assemblea Ordinaria e Straordinaria presso il Teatro Alfieri, in Asti - Via Leone Grandi n.16, il giorno 27 aprile 2018 alle ore 16.00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 30 aprile 2018 alle ore 16.00, presso la Sede della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., in Asti – Piazza Libertà n. 23, per deliberare sul seguente
ordine del giorno:
Parte Ordinaria1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2017. Deliberazioni relative.2. Nomina di un componente il Consiglio d’Amministrazione.3. Nomina del Vice Presidente.4. Fissazione dei compensi e delle medaglie di presenza al Consiglio di Amministrazione.5. Autorizzazione ad acquistare ed a disporre di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter del Codice Civile.6. Politiche di remunerazione e di incentivazione.Parte Straordinaria1. Proposta di revisione dello statuto sociale, con modifica dei seguenti articoli:- Art. 8 Assemblee – adeguamento all’articolo 83 sexies del TUF- Art. 21 Collegio Sindacale – possibilità di partecipazione in teleconferenza- Art. 32 Norme transitorie - abolizione2. Approvazione del progetto di fusione per incorporazione in Cassa di Risparmio di Asti S.P.A. della società controllata SART - Società astigiana riscossione tributi S.p.A.
*********
Partecipazione e rappresentanza in AssembleaLa legittimazione all’intervento in Assemblea e all’esercizio del diritto di voto è disciplinata dalla normativa, anche regolamentare, vigente. Ai sensi dell’art. 83-sexies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 e successive modifiche e integrazioni (“TUF”), sono legittimati ad intervenire all’Assemblea coloro che risulteranno titolari di diritto di voto al termine della giornata contabile del 17 aprile 2018, settimo giorno di mercato aperto (secondo il calendario di Hi-MTF) precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione (record date) e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato. Coloro che risulteranno titolari delle azioni solo successivamente a tale data non avranno il diritto di intervenire e di votare in Assemblea.Ai sensi dell’art. 83-sexies del TUF, le comunicazioni degli intermediari devono pervenire alla società entro la fine del terzo giorno di mercato aperto (secondo il calendario di Hi-MTF) precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione, ossia entro il 23 aprile 2018. Resta ferma la legittimazione all’intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla società oltre il suddetto termine, purché entro l’inizio dei lavori assembleari della singola convocazione.Ogni legittimato a intervenire potrà farsi rappresentare in Assemblea mediante delega scritta ai sensi di legge. Non sono previste procedure di voto per corrispondenza o con mezzi elettronici.
DocumentazioneLa documentazione relativa all’Assemblea, prevista dalle norme di legge e regolamentari applicabili, sarà messa a disposizione nei termini di legge presso la sede sociale in Asti, Piazza Libertà 23, e sul sito internet della Società (sitophp8.bancadiasti.it) nella sezione Investor Relations. Gli Azionisti avranno facoltà di ottenerne copia.Per riferimenti: sitophp8.bancadiasti.it,
[email protected], telefono 0141 393258.
Asti, 27 marzo 2018
Il Presidente del Consiglio di AmministrazioneAldo Pia
Diffuso tramite SDIR 1Info il 27.03.2018 alle ore 16.38
Leggi tuttoGruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile netto consolidato 2017: 32,8 milioni di euro
Asti, 8 febbraio 2018
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 8 febbraio, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.
Confermati i solidi fondamentali:
CET 1 ratio consolidato al 12,15% e Total Capital Ratio consolidato al 14,84%, ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari (vedi successiva tabella)
robusta situazione di liquidità, LCR pari al 195% e NSFR gestionale al 144%
elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 50% a livello consolidato.
Massa Fiduciaria del Gruppo pari a 15 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo oltre 22 miliardi di euro. Ulteriore rilevante espansione delle masse di risparmio gestito (+453 milioni di euro rispetto al 31/12/2016; +16,02%) e conseguente incremento della quota ricorrente di ricavi da servizi quale positivo risultato delle iniziative di sviluppo intraprese e dei relativi investimenti.
Positiva dinamica degli impieghi economici a clientela (+4,02% rispetto a fine 2016) che riflette il costante impegno nel supportare imprese e famiglie anche tramite l’attività creditizia.
Marcata contrazione del costo del rischio, con rettifiche nette su crediti in diminuzione a/a del 48,73%. Stock di crediti in Sofferenza e di Inadempienze Probabili in riduzione sia in termini assoluti che di incidenza sugli impieghi, pur in sostanziale assenza di operazioni di cessione. Significativa riduzione, pari a -58% a/a, sia dei flussi di ingresso a sofferenze sia del tasso di decadimento.
Utile netto consolidato a 32,8 milioni di euro (+35,31% rispetto a fine 2016) – superiore agli obiettivi nonostante i costi straordinari connessi all’attivazione del “Fondo Esuberi” e l’ulteriore svalutazione del Fondo Atlante – che sale a 47,3 milioni (+33,21% a/a) escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario[1] e gli accantonamenti per il Fondo Esuberi.
RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2017
Raccolta diretta: 8.734 milioni di Euro (-16,35% su 31/12/2016), di cui da clientela 7.925 milioni di Euro (+0,89% su 31/12/2016)
Raccolta gestita: 3.281 milioni di Euro (+16,02% su 31/12/2016)
Raccolta globale: 14.960 milioni di Euro (-7,87% su 31/12/2016), di cui da clientela 14.151 milioni di euro (+3,66% su 31/12/2016)
Crediti netti a clientela: 7.179 milioni di Euro (+4,02% su 31/12/2016), interamente rappresentati da impieghi economici
Utile netto: 32,8 milioni di Euro (+35,31% su 31/12/2016); 47,3 milioni di Euro (+33,21% su 31/12/2016) escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
ROE: 3,47% (2,46% al 31/12/2016), corrispondente al 5% (3,60% al 31/12/2016) se si escludono i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
Cost income: 73,47% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 12,15% (12,93% al 31/12/2016)
Total Capital Ratio: 14,84% (15,79% al 31/12/2016)
Indice di leva finanziaria: 12,67 (14,76 al 31/12/2016)
Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 195% - NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale 144%
Coverage ratio sofferenze: 61,63% (60,47% al 31/12/2016)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,52% (50,08% al 31/12/2016)
Le risultanze del 2017 confermano un quadro di elevata solidità in termini di Ratios patrimoniali, sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP [2], con un ampio margine di sicurezza in termini di surplus patrimoniale (tra i più elevati del sistema).
RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 31 DICEMBRE 2017
Coefficienti patrimoniali
CET 1
TIER 1
Total Capital
CR Asti
15,72%
15,72%
19,11%
Biverbanca
19,40%
19,40%
19,40%
Pitagora
27,33%
27,33%
27,33%
GRUPPO C.R. ASTI
12,15%
12,19%
14,84%
SREP (Overall Capital Requirement)
6,15%
7,80%
10,00%
Surplus Patrimoniale
+600 pb
+439 pb
+484 pb
€ 438 mln
€ 320 mln
€ 353 mln
L’esercizio 2017 si è concluso in modo molto soddisfacente per il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti. L’utile netto realizzato ammonta a 32,8 milioni di euro, in marcato incremento (+35,31%) rispetto al corrispondente dato del 2016 pari a 24,3 milioni di euro.
Al netto della componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,7 miliardi di euro (+3,53% su 31/12/2016) mentre la quota retail della raccolta diretta, pari a 7.925 milioni di euro, registra un incremento a/a pari allo 0,89%. La raccolta indiretta si attesta a 6.226 milioni di euro (+7,42% su 31/12/2016), di cui 3.281 milioni di euro sono rappresentati dalla componente di risparmio gestito, che ha registrato un rilevante incremento (+16,02%) rispetto al 31 dicembre 2016.
Includendo anche la raccolta istituzionale, le attività finanziare gestite ammontano complessivamente a circa 15 miliardi di euro.
I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.179 milioni di euro (+4,02% su 31/12/2016) e confermano la politica del Gruppo nel fornire sostegno concreto allo sviluppo dell’economia reale.
Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 174 milioni di euro, in crescita di 3,3 milioni di euro rispetto al 2016 (+1,94%).
Le rettifiche nette su crediti effettuate nel corso dell’anno ammontano a 47,98 milioni (93,6 milioni nel 2016, pari a -48,73%) e determinano un costo del credito pari allo 0,60% degli impieghi lordi verso la clientela (1,21% nel 2016) che riflette un progressivo e significativo miglioramento della qualità delle esposizioni creditizie, correlato anche agli incoraggianti segnali di ripresa che provengono dal sistema economico.
Conseguentemente a tali accantonamenti, a conferma del rigore che caratterizza i criteri di stima delle perdite attese, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 51,52% (50,08% a fine anno precedente) e rimane sensibilmente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.
In particolare, i crediti in sofferenza - che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 6,32% - presentano un livello di copertura pari al 61,63%, in aumento rispetto al 60,47% registrato al 31 dicembre 2016.
Il margine di intermediazione netto è pari a 292,7 milioni di euro e include:
le commissioni nette, che ammontano a 95,9 milioni di euro a fronte di un dato 2016 pari a 110,7 milioni di euro (-13,42%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; limitando il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari al 3,47%;
il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell'operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 5,8 milioni di euro (comprensivo di proventi gestionali per 15,8 milioni e della svalutazione sia del Fondo Atlante, per un ammontare pari a 5,7 milioni di euro, sia dell’investimento acquisito a seguito del contributo allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per un importo di 4,3 milioni di euro) a fronte di un valore pari a 35,7 milioni di euro registrato nel 2016.
I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 16,6 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle Banche del Gruppo in Banca d’Italia e in Cedacri Spa.
I costi operativi ammontano a 240,2 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 134,7 milioni di euro e si presenta in aumento (+7,13% su 31/12/2016) rispetto al corrispondente dato del 2016. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 130,4 milioni di euro (+3,71% a/a) e riflette le scelte strategiche del Gruppo sia in termini di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine.
La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 84,3 milioni di euro - considerate escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS (pari a 6,2 milioni di euro) - ha registrato un incremento di circa 6 milioni di euro (+7,73%) in prevalenza connesso all’incremento dei volumi operativi e ai costi riferibili alle operazioni di cartolarizzazione finalizzate a consolidare il profilo di liquidità del Gruppo.
Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 2017 è pari al 79,37%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 73,47% in crescita rispetto al 64,10% del 2016 per il combinato effetto del calo dei profitti finanziari e dei costi associati alle citate strategie di sviluppo.
L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 12,67 e risulta in sensibile decremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2016, che ammontava a 14,76.I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all'utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2017 a 1.082 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all'12,15%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2017 si attesta invece al 14,84%.
RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 31/12/2017
Raccolta diretta: 5.782 milioni di Euro (-23,56% su 31/12/2016), di cui da clientela 5.063 milioni di Euro (+1,60% su 31/12/2016)
Raccolta gestita: 1.869 milioni di Euro (+24,52% su 31/12/2016)
Raccolta globale: 9.340 milioni di Euro (-12,59% su 31/12/2016), di cui da clientela 8.621 milioni di euro (+6,37% su 31/12/2016)
Crediti netti a clientela: 5.464 milioni di Euro (+5,90% su 31/12/2016), interamente rappresentati da impieghi economici
Utile netto di periodo: 18,8 milioni di Euro (-3,68% a/a); 29,5 milioni di Euro (+5,34% a/a) escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
ROE: 2,47% (invariato sul dato al 31/12/2016); corrispondente al 3,88% (3,58% al 31/12/2016) se si escludono i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
Cost income: 62,81% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 15,72% (16,84% al 31/12/2016)
Total Capital Ratio: 19,11% (20,60% al 31/12/2016)
Indice di leva finanziaria: 11,09
Coverage ratio sofferenze: 61,43% (60,25% al 31/12/2016)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,88% (50,22% al 31/12/2016)
L’esercizio 2017 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 18,8 milioni di euro. Escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, il risultato netto risulta pari a 29,5 milioni (+5,34% rispetto al dato dell’esercizio 2016 ricalcolato con criteri omogenei).
Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,1 miliardi di euro (+5,99% su 31/12/2016), di cui 5,6 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari all’1,46%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3.558 milioni di euro (+13,98% su 31/12/2016), comprende 1.869 milioni di euro di risparmio gestito, che ha quindi registrato un rilevante incremento (+24,52%) rispetto al 31 dicembre 2016.
A livello complessivo, le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,3 miliardi di euro.
I crediti netti verso clientela raggiungono i 5.464 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+5,90%). L’andamento dell’aggregato, interamente costituito da impieghi economici, testimonia il continuo supporto finanziario che la Banca, in virtù delle sue politiche creditizie, continua ad garantire a imprese e famiglie.
Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 128,7 milioni di euro, in aumento dell’1,84% rispetto al dato riferito al 31 dicembre 2016.
Le rettifiche nette su crediti, che ammontato a 39,3 milioni di euro, sono diminuite di 37,6 milioni di euro a/a (pari a ‑48,91%) e determinano un conseguente costo del credito pari allo 0,72% dei crediti netti verso clientela che, pur rimanendo in un quadro di rigorose politiche di accantonamento, si presenta in sensibile arretramento rispetto all’1,50% rilevato al 31 dicembre 2016.
A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 51,88% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2016 pari al 50,22%), livello che rimane significativamente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative. In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza, sul totale dei crediti è pari al 6,32% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 61,43%, in crescita rispetto al 31 dicembre 2016 pari al 60,25%.
Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 89,4 milioni di euro e si presenta in aumento, rispetto al 31 dicembre 2016, di 39,9 milioni di euro (+80,67%), mentre il margine di intermediazione netto - nonostante la svalutazione del Fondo Atlante e dell’investimento acquisito a seguito del contributo allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi abbiano inciso negativamente per complessivi 8,3 milioni di euro - si attesta a 167,1 milioni di euro (156 milioni di euro al 31 dicembre 2016; +7,15%).
Le commissioni nette ammontano a 66,8 milioni di euro, con un significativo incremento (+3,40%) rispetto al 31 dicembre 2016, legato in prevalenza ai comparti del risparmio gestito e delle assicurazioni del ramo danni.
I dividendi su partecipazioni, pari a 13,4 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri Spa e alle controllate Biverbanca e Pitagora.
Le spese per il personale, pari a 82,6 milioni di euro, risultano in aumento del 10,65% rispetto al dato al 31 dicembre 2016. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce scende a 80,2 milioni di euro e presenta un incremento a/a pari al 7,40%, ascrivibile in prevalenza alle scelte strategiche operate dal Gruppo in termini di sviluppo commerciale, di investimento nel capitale umano e di accentramento di funzioni delle controllate Biverbanca e Pitagora a scopo di ulteriore efficientamento a livello di Gruppo.
Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 4,4 milioni di euro, si incrementano del 9,66% rispetto all’esercizio precedente, in coerenza con lo stanziamento di budget, a fronte dell’aumento dei volumi operativi, dell’implementazione delle diverse progettualità commerciali e operative e dei costi riconducibili alle operazioni di cartolarizzazione.
Il Cost/Income, principale indicatore dell'efficienza industriale, si attesta al 68,64% (57,94% rilevato al 31 dicembre 2016) e – escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi – risulta pari al 62,81% confermando il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti tenuto conto degli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine.
I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 1.016 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,72%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2017 è invece pari al 19,11%.
L’indice di leva finanziaria è pari a 11,09, in diminuzione di 1,49 punti percentuali rispetto al livello di fine 2016.
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti, ai fini della determinazione del Patrimonio di Vigilanza, ha deliberato di prevedere nel progetto di bilancio (da sottoporre all’Assemblea dei Soci) la distribuzione di un dividendo pari a € 0,20 per azione, corrispondente ad un monte dividendi di circa 12 milioni di euro.
I risultati sopra illustrati comprovano ulteriormente la capacità della Banca - nonostante un quadro economico e finanziario che, sebbene in lieve miglioramento, non può ancora definirsi favorevole alla redditività delle aziende bancarie - di corrispondere alla fiducia ricevuta dagli stakeholders con un’adeguata generazione di valore, soprattutto in termini di ininterrotta remunerazione agli azionisti, senza intaccare i solidi fondamentali del Gruppo, con particolare riferimento a patrimonializzazione, liquidità e coverage dei crediti deteriorati.
PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 31/12/2017
Raccolta diretta: 2.998 milioni di Euro (+3,95% su 31/12/2016)
Raccolta gestita: 1.412 milioni di Euro (+6,42% su 31/12/2016)
Raccolta globale: 5.683 milioni di Euro (+2,01% su 31/12/2016)
Impieghi economici a clientela: 1.678 milioni di Euro (invariato su 31/12/2016)
Utile netto: 5,3 milioni di Euro (-5,9 milioni di Euro a/a)
ROE: 1,45% (2,96% al 31/12/2016) corrispondente al 2,15% (3,70% al 31/12/2016) se si escludono i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
Cost income: 77,21% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi
CET 1 Ratio: 19,40% (20,85% al 31/12/2016)
Total Capital Ratio: 19,40% (20,85%% al 31/12/2016)
Indice di leva finanziaria: 10,07 (11,03 al 31/12/2016)
Coverage ratio sofferenze: 62,75% (61,42% al 31/12/2016)
Coverage ratio totale crediti deteriorati: 52,52% (51,28% al 31/12/2016)
PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2017
Volume di finanziamenti erogati: 431 milioni di Euro (+10,4% a/a)
Utile netto: 10,9 milioni di Euro (+17,71% a/a)
ROE: 19,11% (18,4% al 31/12/2016)
Cost income: 47,70% (48,14% al 31/12/2016)
CET 1 Ratio: 27,33% (14,92% al 31/12/2016)
Total Capital Ratio: 27,33% (14,92% al 31/12/2016)
Diffuso tramite SDIR 1Info il 8.2.2018 alle ore 16.21
Allegati:
Stato patrimoniale e Conto Economico riclassificati 2017 Banca di Asti
Stato patrimoniale e Conto Economico riclassificati 2017 Gruppo C.R. Asti
Leggi tuttoApprovato l’utile semestrale consolidato 2017 del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ed individuale della Capogruppo
Asti, 7 agosto 2017
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di lunedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.Confermato il quadro di robusti fondamentali:CET 1 ratio consolidato al 11,51% e Total Capital Ratio consolidato al 14,14%, ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari (vedi successiva tabella)solida situazione di liquidità, LCR pari al 169,4% e NSFR gestionale superiore al 140%elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 50% a livello consolidato.Positiva dinamica degli impieghi economici a clientela (+4,44% rispetto a fine 2016) che conferma il continuo sostegno offerto a imprese e famiglie.Massa Fiduciaria del Gruppo superiore a 15 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo oltre 22 miliardi di euro. Ulteriore rilevante incremento delle masse di risparmio gestito (+286 milioni di euro rispetto al 31/12/2016; +10,1%) a beneficio della quota ricorrente di ricavi da servizi.Sensibile contrazione del costo del rischio, con rettifiche nette su crediti in diminuzione a/a del28,1%. Stock di crediti in Sofferenza e di Inadempienze Probabili in riduzione sia in termini assoluti che di incidenza sugli impieghi, in assenza di operazioni di cessione. Flussi di ingresso a sofferenze in riduzione a/a del 61% e tasso di decadimento in contrazione a/a di 127 bps (-61%).Utile netto consolidato a 10,2 milioni di euro (+90,7% a/a) – in linea con gli obiettivi di periodo,nonostante i costi straordinari connessi all’attivazione del “Fondo Esuberi” e l’ulteriore svalutazione del Fondo Atlante – corrispondenti a 17,7 milioni (+80,3% a/a) escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario1.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2017Raccolta diretta: 9.066 milioni di Euro (-13,18% su 31/12/2016), di cui da clientela 7.853 milioni di Euro (invariata su 31/12/2016)Raccolta gestita: 3.114 milioni di Euro (+10,1% su 31/12/2016)Raccolta globale: 15.146 milioni di Euro (-6,72% su 31/12/2016), di cui da clientela 13.934 milioni di euro (+2,07% su 31/12/2016)Crediti netti a clientela: 7.207 milioni di Euro (+4,44% su 31/12/2016), interamente rappresentati da impieghi economiciUtile netto di periodo: 10,2 milioni di Euro (+90,7% a/a); 17,7 milioni di Euro escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario (+80,3% a/a);ROE annualizzato: 2,16%Cost income: 64,69% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi;CET 1 Ratio: 11,51% (12,93% al 31/12/2016)Total Capital Ratio: 14,14% (15,79% al 31/12/2016)Indice di leva finanziaria: 14,44Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 169,40% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale superiore al 140%Coverage ratio sofferenze: 61,10% (60,47% al 31/12/2016)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,09% (50,08% al 31/12/2016)Le risultanze del primo semestre 2017 confermano un quadro di elevata solidità in termini di Ratios patrimoniali sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP2, con un ampio cuscinetto di surplus patrimoniale (tra i più elevati del sistema).RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 30 GIUGNO 2017Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total CapitalCR Asti14,74%14,74%18,02%Biverbanca20,16%20,16%20,16%Pitagora13,95%n.a.13,95%GRUPPO C.R. ASTI11,51%11,51%14,14%SREP (Overall Capital Requirement)6,15%7,80%10,00%Surplus Patrimoniale+536 pb€ 398 mln+371 pb€ 275 mln+414 pb€ 307 mlnL’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 1° semestre 2017 ammonta a 10,2 milioni di euro, in deciso incremento rispetto al corrispondente dato del 1° semestre 2016 pari a 5,4 milioni di euro.Le attività gestite ammontano a 15,2 miliardi di euro (-6,72% su 31/12/2016); la raccolta diretta è pari a 9.066 milioni di euro (-13,18% su 31/12/2016) e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa, mentre la raccolta indiretta si attesta a 6.080 milionidi euro (+4,91% su 31/12/2016).La quota retail della raccolta diretta, pari a 7.853 milioni di euro è sostanzialmente stabile rispetto al 31 dicembre 2016, mentre il risparmio gestito ha registrato un rilevante incremento attestandosi a 3.114 milioni di euro (+10,10% su 31/12/2016).I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.207 milioni di euro (+4,44% su 31/12/2016) e confermano la volontà e la capacità del Gruppo di fornire sostegno concreto allo sviluppo dell’economia reale.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 90,9 milioni di euro in incremento di 5,8 milioni di euro rispetto al primo semestre 2016 (+6,77%).Le rettifiche nette su crediti effettuate nel semestre ammontano a 29,5 milioni (41,5 milioni nell’analogo periodo del 2016, pari a -29,05%) determinando un costo del credito annualizzato pari allo 0,82% degli impieghi netti verso la clientela (1,19% nel primo semestre 2016) e riflettendo un progressivo e significativo miglioramento della qualità del credito, correlato anche ai tenui segnalidi ripresa dell’economia.Conseguentemente a tali accantonamenti, a conferma dei rigorosi criteri di valutazione adottati in materia di stima delle perdite attese, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,09% (50,08% a fine anno precedente) e rimane sensibilmente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 6,26% – presentano un livello di copertura del 61,10%, in incremento rispetto al 60,47% registrato al 31 dicembre 2016.Il margine di intermediazione netto è pari a 146,2 milioni di euro e include:le commissioni nette che ammontato i 51,5 milioni di euro a fronte del dato del primo semestre 2016 pari a 52,7 milioni di euro (-2,28%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella della struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; limitando il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari al 7,95%;il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 4,5 milioni di euro (e comprensivo della svalutazione del Fondo Atlante per un ammontare pari a 5,7 milioni di euro) a fronte di un valore pari a 2,2 milioni di euro registrato nel primo semestre 2016.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 10,2 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni in Banca d’Italia detenute dalle Banche del Gruppo.I costi operativi ammontano a 126,5 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 71,3 milioni di euro e si presenta in sensibile aumento (+15,35% a/a) rispetto al corrispondente dato del primo semestre 2016. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 67,1 milioni di euro (+8,64% a/a) e riscontra le scelte strategiche del Gruppo sia in termini di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano, per essere in grado di realizzare i propri obiettivi di medio-lungo termine.La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 43,3 milioni di euro – considerate escludendo i contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS (pari a 5 milioni di euro) – ha registrato un incremento a/a per circa 4,9 milioni di euro (+12,69%) in prevalenza legato all’incremento dei volumi operativi e ai costi riferibili alle operazioni di cartolarizzazione finalizzate a consolidare il profilo di liquidità del Gruppo.Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 1° semestre 2017 si attesta al 76,95%. Il suo valore gestionale, vale a dire ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 64,69%.I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 30 giugno 2017 a 1.050 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,51%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2017 è invece pari al 14,14%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 14,44 e risulta in lieve decremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2016, che ammontava a 14,76.RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R. ASTI S.P.A. AL 30/06/2017Raccolta diretta: 6.209 milioni di Euro (-17,92% su 31/12/2016), di cui da clientela 4.972 milioni di Euro (invariato su 31/12/2016)Raccolta gestita: 1.733 milioni di Euro (+15,47% su 31/12/2016)Raccolta globale: 9.642 milioni di Euro (-9,78% su 31/12/2016), di cui da clientela 8.405 milioni di euro (+3,70% su 31/12/2016)Crediti netti a clientela: 5.454 milioni di Euro (+5,71% su 31/12/2016), interamente rappresentati da impieghi economiciUtile netto di periodo: 9,4 milioni di Euro; 15,9 milioni di Euro escludendo contributi e onerirelativi al sistema bancario (+10,58% a/a)ROE annualizzato: 2,46%Cost income: 58,17% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi;CET 1 Ratio: 14,74% (16,84% al 31/12/2016)Total Capital Ratio: 18,02% (20,60% al 31/12/2016)Indice di leva finanziaria: 12,38Coverage ratio sofferenze: 61,20% (60,25% al 31/12/2016)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,38% (50,22% al 31/12/2016)Il primo semestre 2017 si è positivamente concluso per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto di 9,4 milioni di euro. Escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, il risultato netto risulta pari a 17,5 milioni (+21,83% rispetto al dato del primo semestre 2016 ricalcolato con criteri omogenei).Le attività finanziarie gestite ammontano a 9.642 milioni di euro (-9,78% su 31/12/2016); la raccolta diretta si attesta a 6.208 milioni di euro (-17,92% su 31/12/2016) e rimane pertanto la componente più significativa dell’aggregato complessivo, mentre la raccolta indiretta ammonta a 3.433 milioni di euro (+9,96% su 31/12/2016).Lo stock di raccolta diretta riferita alla clientela è pari a 5.441 milioni di euro si presenta in sostanziale stabilità rispetto al 31 dicembre 2016, mentre si registra una crescita sostenuta del risparmio gestito che si attesta a 1.733 milioni di euro (+15,47%).I crediti netti verso clientela ammontano a 5.454 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+5,71%). L’andamento dell’aggregato, interamente costituito da impieghi economici, conferma concretamente la politica di sostegno finanziario che la Banca continua ad attuare nei confronti di imprese e famiglie.Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 68,9 milioni di euro, in aumento del 10,07% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2016.Le rettifiche nette su crediti, che ammontato a 24,2 milioni di euro, sono diminuite di 7,1 milioni di euro a/a (pari a -22,70%) e determinano un conseguente costo del credito annualizzato pari allo 0,89% dei crediti netti verso clientela che, seppur nell’ambito di politiche di accantonamento che rimangono improntate al massimo rigore, risulta in contrazione rispetto all’1,20% rilevato al 30 giugno 2016 e conferma i positivi segnali di ripresa che provengono dall’economia reale.A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,38% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2016 pari al 50,22%), livello che rimane significativamente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 6,19% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 61,20%, in incremento rispetto al 31 dicembre 2016.Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 44,7 milioni di euro e risulta in aumento, rispetto al 30 giugno 2016, di 13,4 milioni di euro (+42,87%), mentre il margine di intermediazione netto, nonostante la svalutazione del Fondo Atlante abbia negativamente inciso per circa 5,7 milioni di euro, si attesta a 87 milioni di euro (77,9 milioni di euro al 30 giugno 2016, +11,78%).Le commissioni nette ammontano a 32,9 milioni di euro, con un robusto incremento (+11,50%) rispetto al 30 giugno 2016 legato in prevalenza ai comparti del risparmio gestito e delle assicurazioni del ramo danni.I dividendi su partecipazioni, pari a 8,9 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili allapartecipazione detenuta in Banca d’Italia e alle controllate Biverbanca e Pitagora.Le spese per il personale, pari a 42,7 milioni di euro, risultano in aumento del 17,31% rispetto al dato al 30 giugno 2016. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce scende a 40,3 milioni di euro e presenta un incremento a/a pari al 10,69%, e riscontra le scelte strategiche del Gruppo in termini di sviluppo commerciale, di investimento nel capitale umano e di accentramento di funzioni della controllata Biverbanca a scopo di efficientamento.Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 3,6 milioni di euro, presentano un significativo incremento pari al 18,25% rispetto al primo semestre dell’anno precedente, in linea con il budget di periodo, a fronte di incremento dei volumi operativi, di implementazione delle progettualità commerciali e operative e dei costi riferibili alle operazioni di cartolarizzazione.Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 66,52% (57,94% rilevato al 31 dicembre 2016) e – escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi – risulta pari al 58,17% confermando il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti.I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 1.009 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 14,74%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2017 è invece pari al 18,02%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 12,38, in diminuzione di 0,20 punti percentuali rispetto al livello di fine 2016.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2017Raccolta diretta: 2.893 milioni di Euro (+0,32% su 31/12/2016)Raccolta gestita: 1.381 milioni di Euro (+4,02% su 31/12/2016)Raccolta globale: 5.575 milioni di Euro (+0,09% su 31/12/2016)Impieghi economici a clientela: 1.698 milioni di Euro (+1,24% su 31/12/2016)Utile netto: 5 milioni di Euro (+2,3 milioni di Euro a/a)ROE annualizzato: 2,79%Cost income: 71,27% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costistraordinari connessi all’attivazione del Fondo EsuberiCET 1 Ratio: 20,16% (20,85% al 31/12/2016)Total Capital Ratio: 20,16% (20,85%% al 31/12/2016)Indice di leva finanziaria: 10,91Coverage ratio sofferenze: 61,37% (61,42% al 31/12/2016)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,19% (51,28% al 31/12/2016)PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2017Volume di finanziamenti erogati: 200 milioni di Euro (invariato a/a)Utile netto: 7,6 milioni di Euro (+36,38% a/a)ROE annualizzato: 32,72%Cost income: 43,87%CET 1 Ratio: 13,95% (14,92% al 31/12/2016)Total Capital Ratio: 13,95% (14,92% al 31/12/2016)Diffuso tramite SDIR 1Info il 7.8.2017 alle ore 17.05Dati semestrali Banca di Asti – 30 giugno 2017Dati semestrali consolidati Gruppo C.R. Asti – 30 giugno 20171Contributi ordinari e straordinari al Fondo di Risoluzione, contributi al Fondo di Garanzia dei Depositi (FITD) e oneri riferiti alle rettifiche di valore operate in relazione al Fondo Atlante.2In data 13 giugno 2017 Banca d’Italia ha comunicato alla Capogruppo il proprio provvedimento circa i valori dei requisiti minimi di capitale da rispettare a livello consolidato in relazione al periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto sul Gruppo C.R. Asti.
Leggi tuttoAmmissione a negoziazione delle azioni della Banca su Hi-MTF (segmento Order Driven)
Asti, 28 luglio 2017
La sede Banca di Asti
Facendo seguito all'informativa del 13 luglio 2017 si comunica che, in data 27 luglio 2017, le azioni della Banca sono state ammesse a negoziazione sul mercato Hi-MTF ("Hi-MTF"), sistema multilaterale di negoziazione gestito da Hi-MTF SIM S.p.A., segmento "Order Driven".
L'avvio delle negoziazioni avverrà a partire dal 31 luglio 2017. Le informazioni riguardanti la negoziazione delle azioni, così come il regolamento completo del mercato Hi-MTF segmento "Order Driven" il "Regolamento") sono disponibili sul sito www.himtf.com.
In conformità a quanto previsto dal Regolamento, la Banca ha determinato il prezzo di avvio delle negoziazioni in Euro 11,20. Ai fini di tale determinazione, il Consiglio di Amministrazione è stato assistito da EY S.p.A. che ha rilasciato una relazione di stima avente ad oggetto considerazioni valutative in merito alle azioni Cassa di Risparmio di Asti S.p.A.. L'art. 66 del Regolamento dispone, infatti, che il prezzo di avvio delle negoziazioni determinato dall'organo con funzione di supervisione strategica debba essere confermato dal parere di un esperto terzo indipendente. Ai fini delle valutazioni, è stato adottato un approccio valutativo di mercato basato sul confronto analitico fra la Banca e le altre realtà bancarie i cui titoli sono trattati su mercati con meccanismi di formazione del prezzo trasparenti, integrato con metodologie analitiche basate sui fondamentali della Banca e sono pertanto state sviluppate, quali metodologie valutative, il metodo dei multipli di mercato quale metodo principale di valutazione e il metodo del dividend discount model e il metodo del warrant equity model quali metodi di conforto. Si precisa che il prezzo di avvio delle negoziazioni non rappresenta il possibile effettivo prezzo di asta che sarà soggetto a potenziali oscillazioni secondo le dinamiche dimercato.
Ai sensi del Regolamento, sono stati determinati, inoltre, il limite di inserimento degli ordini (e cioè il limite massimo di variazione del prezzo di inserimento degli ordini rispetto al prezzo di riferimento che in fase di avvio delle negoziazioni coincide con il prezzo di avvio delle negoziazioni e il limite di validazione del prezzo teorico d'asta (e cioè il limite massimo di variazione del "prezzo teorico d'asta", come definito nel Regolamento, rispetto al prezzo di riferimento) e le soglie di significatività.
In linea con quanto previsto dal mercato Hi-MTF, i limiti di inserimento degli ordini e di validazione del prezzo sono stati determinati in +/–8% rispetto al prezzo di riferimento per il primo "periodo intermedio di osservazione" (come definito nel Regolamento) con successivi eventuali ampliamenti di ulteriori +/-4% in caso di scambi inferiori ad una soglia minima di scambi come di seguito definita. A tal riguardo, si segnala che gli ordini immessi al di fuori di tali limiti saranno automaticamente rifiutati dal mercato.
Con riferimento alle soglie di significatività, in conformità a quanto previsto dal Regolamento, si evidenzia che (i) la soglia minima, che rappresenta il controvalore di scambi minimo, misurato al termine di ciascun periodo intermedio di osservazione, è stata stabilita pari allo 0,10% della capitalizzazione di mercato; (ii) la soglia di riferimento, che rappresenta il controvalore di scambi misurato, in occasione di ogni asta, in modo cumulato all'interno dell’intero periodo di osservazione, è stata stabilita pari al 2% della capitalizzazione di mercato (al momento del superamento della soglia di riferimento il mercato ricalcolerà il prezzo di riferimento); e (iii) la soglia di liquidità, che rappresenta il controvalore di scambi minimo misurato in modo cumulato alla fine dell'intero periodo di osservazione, è stata determinata pari allo 0,60%.
Si comunica che la Banca potrà impiegare il fondo azioni proprie, nei limiti di legge e delle autorizzazioni vigenti, per le finalità determinate dal Consiglio di Amministrazione, tra le quali il sostegno della liquidità del titolo azionario, della efficienza del mercato e della costituzione del c.d. "magazzino titoli". Si rinvia, in proposito, alla "Politica per l'acquisto di azioni proprie Cassa di Risparmio di Asti S.p.A." pubblicata sul sito internet della Banca, sezione "Investor Relations". Si segnala infine che, in considerazione dell'ammissione a negoziazione delle azioni della Banca su Hi-MTF, il servizio di mediazione delle azioni Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. svolto dalla Banca già sospeso a far data dal 12 luglio u.s., è stato definitivamente interrotto. Si evidenzia che all'esito dell'ultima asta tenutasi in data 12 luglio 2017 tutte le proposte di vendita "al meglio" e, cioè, senza limiti di prezzo sono state eseguite mentre sono risultate non eseguite esclusivamente le proposte di vendita che prevedevano un limite di prezzo non compatibile con il prezzo di riferimento determinato all'esito dell'asta. Tali proposte di vendita non eseguite, in ragione delle differenti caratteristiche rispetto agli ordini ricevibili sul mercato Hi-MTF, sono da intendersi decadute e non potranno essere eseguite. I soci interessati saranno, pertanto, tenuti a rinnovare gli stessi quali ordini di vendita da inserire sul mercato Hi-MTF secondo le regole del mercato.
Avvertenza:Non vi sarà alcuna offerta al pubblico delle azioni della Banca né in Italia né in alcun paese estero. Il presente comunicato stampa è redatto a soli fini informativi per dare atto dell'ammissione alle negoziazioni delle azioni della Banca su Hi-MTF e non costituisce proposta di investimento né offerta al pubblico o invito a sottoscrivere o acquistare strumenti finanziari né in Italia né in qualsiasi altro Paese. Le azioni menzionate in questo comunicato stampa non possono essere offerte o vendute né in Italia, né negli Stati Uniti né in qualsiasi altra giurisdizione senza registrazione ai sensi delle disposizioni applicabili o una esenzione dall'obbligo di registrazione ai sensi delle disposizioni applicabili. Le azioni menzionate in questo comunicato stampa non sono state e non saranno registrate ai sensi dello US Securities Act of 1933 né ai sensi delle applicabili disposizioni in Italia, Australia, Canada, Giappone né in qualsiasi altra giurisdizione.
Diffuso tramite SDIR 1Info il 28.07.2017 alle ore 10.03
Leggi tuttoApprovata la presentazione della domanda di ammissione a negoziazione delle azioni su Hi-MTF
Asti, 13 luglio 2017
Si comunica che, in esecuzione della delibera dell’Assemblea ordinaria degli azionisti del 28 aprile 2017, il Consiglio di Amministrazione, in data 13 luglio 2017, ha approvato la presentazione della domanda di ammissione a negoziazione delle azioni della Banca sul mercato Hi-MTF (“Hi-MTF”), sistema multilaterale di negoziazione gestito da Hi-MTF SIM S.p.A., segmento “Order Driven”. L’ammissione a negoziazione delle azioni della Banca su Hi-MTF e la data di avvio delle negoziazioni saranno stabilite dai competenti organi di gestione del mercato e saranno oggetto di appositi comunicati stampa. In considerazione dell’approvazione della domanda di ammissione e nelle more del procedimento di ammissione, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre deliberato la sospensione del servizio di mediazione delle azioni C.R. Asti svolto dalla Banca. Avvertenza: Non vi sarà alcuna offerta al pubblico delle azioni della Banca né in Italia né in alcun paese estero. Il presente comunicato stampa è redatto a soli fini informativi e non costituisce proposta di investimento né offerta al pubblico o invito a sottoscrivere o acquistare strumenti finanziari né in Italia né in qualsiasi altro Paese in cui tale offerta o sollecitazione sarebbe soggetta a restrizioni o all’autorizzazione da parte di autorità locali o comunque vietata ai sensi di legge. Le azioni menzionate in questo comunicato stampa non possono essere offerte o vendute né in Italia, né negli Stati Uniti né in qualsiasi altra giurisdizione senza registrazione ai sensi delle disposizioni applicabili o una esenzione dall’obbligo di registrazione ai sensi delle disposizioni applicabili. Le azioni menzionate in questo comunicato stampa non sono state e non saranno registrate ai sensi dello US Securities Act of 1933 né ai sensi delle applicabili disposizioni in Italia, Australia, Canada, Giappone né in qualsiasi altra giurisdizione. Diffuso tramite SDIR 1Info il 13.07.2017 alle ore 14.48
Leggi tuttoBanca di Asti: Assemblea degli Azionisti. Bilancio in utile, dividendo per i soci, credito a famiglie e imprese, progetto di quotazione.
Asti, 28 aprile 2017
Il tavolo dei relatori
Si è svolta oggi, 28 aprile presso il Teatro Alfieri di Asti, l’Assemblea degli Azionisti di Banca di Asti chiamata a esprimersi, tra l’altro, sul bilancio 2016, sulle politiche di remunerazione e sul progetto di ammissione a negoziazione delle azioni della Banca su un sistema multilaterale di negoziazione.
Il 2016 si è chiuso in maniera positiva per la banca astigiana e per le aziende del Gruppo: i numeri rappresentano una banca in buona salute, con elevati livelli di patrimonializzazione, in grado di raggiugere gli obiettivi economici prefissati, di produrre utili e di pagare il dividendo ai propri soci.
Nell’illustrare il bilancio 2016 il presidente Aldo Pia ha evidenziato come, in un contesto in cui i buoni risultati non sono affatto scontati, Banca di Asti abbia conseguito, nonostante una sensibile riduzione del costo del denaro, un utile netto pari a 19,5 milioni di euro, che salgono a 28 milioni se si escludono i contributi e gli oneri versati a sostegno dell’intero sistema bancario.
Gli indici di patrimonializzazione permangono ampiamente superiori a quanto richiesto dagli organi di vigilanza: CET 1 Ratio: 16,84% (requisito regolamentare: 5,1%); Total Capital Ratio: 20,60% (requisito regolamentare: 8,6%). Anche a livello consolidato, sebbene in misura più contenuta, i coefficienti sono al di sopra dei requisiti minimi richiesti: CET 1 Ratio 12,9% (requisito regolamentare 7%), Total Capital Ratio 15,8% (requisito regolamentare 10,5%).
L’assemblea dei soci ha approvato il bilancio 2016 e la distribuzione del dividendo: agli azionisti saranno riconosciuti € 0,17 per ogni azione, per complessivi 10,2 milioni di euro distribuiti.
Ma come è cambiata Cassa di Risparmio di Asti nel corso del tempo?
Per analizzare il percorso di crescita dell’istituto bancario, abbiamo preso in esame gli ultimi 10 anni, dal 2006 al 2016: occorre precisare che l’evoluzione è stata caratterizzata dall’acquisizione di Biver Banca nel 2012 e di Pitagora nel 2015. Pertanto i dati analizzati si riferiscono a Banca Cassa di Risparmio di Asti fino al 2012 e al Gruppo Cassa di Risparmio di Asti a partire dall’1/1/2013.
Alla fine del 2006 la Banca era presente con 113 punti di presenza sul territorio che sono diventati 325 a fine 2016, includendo sportelli bancari e agenzie Pitagora, diffuse su tutto il territorio nazionale.
Nel 2006 gli sportelli bancari di Cassa di Risparmio di Asti erano in 2 regioni - Piemonte e Lombardia - e 5 province – Asti, Alessandria, Torino, Cuneo, Milano: a fine 2016 gli sportelli bancari sono presenti in 4 regioni – si aggiungono Valle d’Aosta e Liguria – e in 13 province – oltre alle 5 tradizionali si aggiungono Biella, Vercelli, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Monza-Brianza, Pavia, Aosta, Genova.
La quota di mercato in Piemonte di Banca di Asti per i finanziamenti alle imprese e alle famiglie è passata dal 3,13% del 2006 al 6,13% del 2016, quella relativa ai depositi affidati alla banca astigiana è passata dal 2,32% al 5,34%. Nello specifico, il totale del credito a famiglie e imprese è passato da 3.158 milioni di euro a 6.901 milioni di euro con un incremento del 119% e il totale della raccolta diretta da clientela è passato da 5.720 milioni di euro a 13.651 milioni di euro con un +139%.
Negli ultimi 10 esercizi, dal 2007 al 2016 (dal 2007 al 2012 con riferimento a Banca di Asti e dal 2013 al 2016 a livello consolidato di Gruppo) la somma degli utili netti conseguiti è pari 515,8 milioni di euro, inclusa la rivalutazione delle quote Bankitalia e la relativa tassazione.
La somma dei dividendi distribuiti agli azionisti dalle aziende del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti tra il 2006 e il 2016 è pari a 162 milioni di euro.
Il numero dei clienti che hanno dato fiducia a Banca di Asti e alle aziende del Gruppo nel periodo 2006-2016 sono passati da 166.882 a 455.656 (+ 173%).
Il gruppo bancario oggi dà lavoro a 1.872 persone: nel 2006 erano 865. Il piano di assunzioni degli ultimi anni ha portato all’ingresso di numerosi giovani che hanno dato nuovo impulso all’innovazione e alla crescita delle aziende del Gruppo bancario: ed è proprio sui giovani che l’istituto di credito conta per portare la banca nel futuro, con strumenti e servizi tecnologicamente avanzati.
L’assemblea ordinaria ha, infine, approvato il progetto di ammissione a negoziazione delle azioni della Banca su un sistema multilaterale di negoziazione (MTF) che la Banca intende realizzare alla luce dell’impianto normativo MiFID 2 / MiFIR di prossima entrata in vigore e della sua potenziale idoneità a supportare la liquidità delle azioni. L’individuazione del sistema multilaterale di negoziazione e la tempistica del progetto saranno oggetto di valutazione nei prossimi mesi e di appositi comunicati stampa.
Il tavolo dei relatori
Aldo Pia, Presidente Cassa di Risparmio di Asti
Aldo Pia
Carlo Demartini
Mario Sacco, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Asti
Gli studenti che hanno partecipato all’Assemblea Cassa di Risparmio di Asti
Leggi tuttoConvocazione dell’Assemblea Ordinaria degli Azionisti – Aprile 2017
Asti, 6 aprile 2017
Si comunica che l'Assemblea Ordinaria degli Azionisti è convocata, presso il Teatro Alfieri, in Asti - Via Leone Grandi n.16, per il giorno 28 aprile 2017 alle ore 16.00 in prima convocazione e, occorrendo, in seconda convocazione il giorno 2 maggio 2017 alle ore 16.00, presso la Sede della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., in Asti – Piazza Libertà n. 23, per deliberare sul seguente
ordine del giorno:
1. Bilancio d’esercizio al 31 dicembre 2016. Deliberazioni relative.
2. Fissazione dei compensi e delle medaglie di presenza al Consiglio di Amministrazione.
3. Autorizzazione ad acquistare ed a disporre di azioni proprie ai sensi degli artt. 2357 e 2357 ter
del Codice Civile.
4. Politiche di remunerazione e di incentivazione.
5. Politiche interne di Gruppo in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di
interesse nei confronti di soggetti collegati.
6. Progetto di ammissione a negoziazione delle azioni su sistema multilaterale di negoziazione.
Deliberazioni inerenti e conseguenti.
Con riferimento al punto 6) all’ordine del giorno, si precisa che si tratta del progetto di ammissione a negoziazione delle azioni della Banca su un sistema multilaterale di negoziazione (MTF) che la Banca intende realizzare alla luce dell’impianto normativo MiFID 2 / MiFIR di prossima entrata in vigore e della sua potenziale idoneità a supportare la liquidabilità delle azioni. Subordinatamente all’approvazione da parte dell’Assemblea, l’individuazione del sistema multilaterale di negoziazione e la tempistica del progetto saranno oggetto di valutazione nei prossimi mesi e di appositi comunicati stampa.
Si precisa che, nelle more della realizzazione del progetto di ammissione su MTF, il sistema di mediazione delle azioni CR Asti svolto dalla Banca proseguirà nei termini e alle condizioni usuali, secondo quanto previsto nel relativo Regolamento pubblicato sul sito web della Banca.
Ai sensi dell’art 8 comma 8 dello Statuto Sociale “Possono intervenire all'Assemblea coloro ai quali spetta il diritto di voto e in favore dei quali l'intermediario abilitato abbia rilasciato la comunicazione prevista dalla normativa applicabile. La comunicazione deve pervenire alla Società entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’Assemblea in prima convocazione, fatte salve le previsioni di legge.
Le relative azioni sono indisponibili sino a quando l'Assemblea non abbia avuto luogo o fino a che la comunicazione non sia stata annullata.
Per ulteriori informazioni, si rinvia al progetto di bilancio individuale e al bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 che saranno messi a disposizione presso la Sede della Società, in Asti, Piazza Libertà n. 23 nonché sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it, Sezione Investor Relations.
L’avviso di convocazione dell’Assemblea è stato pubblicato sul quotidiano La Stampa nonché sul sito internet sitophp8.bancadiasti.it in data 6 aprile 2017.
Per riferimenti: sitophp8.bancadiasti.it,
[email protected], telefono 0141 393258.
Asti, 6 aprile 2017
Leggi tuttoGruppo Cassa di Risparmio di Asti utile netto consolidato 2016: 24,3 milioni di euro
Asti, 9 febbraio 2017
Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 9 febbraio, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.Confermato il quadro di solidità dei fondamentali:CET 1 ratio consolidato al 12,93% e Total Capital Ratio consolidato al 15,79%, tra i più elevati del sistema bancario e ampiamente superiori ai requisiti minimi regolamentari (vedi successiva tabella)robusta situazione di liquidità, LCR pari al 166% e NSFR 165%elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 50%Positiva dinamica degli impieghi economici a clientela (con un erogato complessivo di oltre 1,5 miliardi di euro) a conferma del costante sostegno a imprese e famiglie.Marcata espansione delle masse di risparmio gestito (+373 milioni di euro a/a; +15%) a beneficio della quota ricorrente di ricavi commissionali.Massa Fiduciaria oltre 16 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo oltre 23 miliardi di euro.Costi operativi delle banche del Gruppo sostanzialmente invariati.Utile netto consolidato 2016 pari a 24,3 milioni di euro (35,4 milioni escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario[1]).Nel corso del 2016 il Gruppo C.R. Asti è stato oggetto di ispezione generale da parte della Banca d’Italia. Tale accertamento ha fatto emergere risultanze che sono state rappresentate al Consiglio di Amministrazione della Capogruppo il 19 gennaio u.s. e che, nell’ambito dello spettro valutativo adottato dall’Autorità di Vigilanza, si posizionano in area positiva.[1]Contributi ordinari e straordinari al Fondo di Risoluzione, contributi al Fondo di Garanzia dei Depositi (FITD) e oneri riferiti alle rettifiche di valore operate in relazione al Fondo Atlante.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2016CET 1 Ratio: 12,93% (12,81% al 31/12/2015)Total Capital Ratio: 15,79% (15,79% al 31/12/2015)Raccolta diretta: 10.441 milioni di Euro (+2,50% su 31/12/2015)Raccolta gestita: 2.849 milioni di Euro (+15,05% su 31/12/2015)Raccolta globale: 16.280 milioni di Euro (+0,37% su 31/12/2015)Crediti netti a clientela: 6.901 milioni di Euro (+1,56% su 31/12/2015), interamente rappresentati da impieghi economiciUtile netto: 24,26 milioni di Euro (-28,81% su 2015); 35,5 milioni di Euro escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancarioROE: 2,46% (3,60% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancario)Cost income: 59,57% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancarioIndice di leva finanziaria: 14,76Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 166% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) 165%Coverage ratio sofferenze: 60,47% (60,11% al 31/12/2015)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,08% (50,73% al 31/12/2015)Le risultanze per l’esercizio 2016 confermano un quadro di elevata solidità in termini di Ratios patrimoniali sia individuali che consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP [2], con un ampio cuscinetto di surplus patrimoniale (tra i più elevati del sistema).RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 31/12/2016 Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total Capital CR Asti16,84%16,84%20,60%Biverbanca20,85%20,85%20,85%Pitagora14,92%14,92%14,92% GRUPPO C.R. ASTI12,93%12,94%15,79%SREP7,00%8,50%10,50%Surplus Patrimoniale+593 pb+444 pb+529 pb€ 409 mln€ 306 mln€ 365 mlnL’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 2016 ammonta a 24,3 milioni di euro, in linea con quanto pianificato, a fronte di un corrispondente dato del 2015 pari a 34,1 milioni di euro, che aveva beneficiato di un maggiore contributo da proventi finanziari. Tale risultato è composto da 19,7 milioni di euro di utili pertinenza della Capogruppo e da 4,6 milioni di euro di utili di pertinenza di terzi.Le attività gestite per conto della clientela ammontano a 16,3 miliardi di euro (+0,37% su 31/12/2015); la raccolta diretta è pari a 10,4 miliardi di euro (+2,50% su 31/12/2015) e rimane, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa, mentre la raccolta indiretta si attesta a 5,8 miliardi di euro (-3,22% su 31/12/2015).La quota retail della raccolta diretta registra un leggero aumento (+0,59%) rispetto al 31 dicembre 2015, mentre il risparmio gestito si presenta in deciso incremento (+15,05% su 31/12/2015) a 2,85 miliardi di euro.I crediti netti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 6,9 miliardi di euro (+1,56% su 31/12/2015) e confermano la volontà e la capacità di sostenere famiglie e imprese in questa prolungata e sfavorevole fase del ciclo economico, con erogazioni complessive di oltre 1,5 miliardi di euro.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 170,7 milioni di euro, in incremento di 8 milioni di euro rispetto al 2015 (+4,91%)Le rettifiche nette su crediti effettuate nell’anno ammontano a 93,6 milioni (94,7 milioni nell’analogo periodo del 2015, pari a -1,18%) determinando un costo del credito (al netto degli utili da cessione) annualizzato pari all’1,37% degli impieghi netti verso la clientela, sostanzialmente in linea con il dato di 1,40% rilevato nel 2015.Conseguentemente a tali accantonamenti, a conferma dei rigorosi criteri di valutazione adottati per la stima delle perdite attese, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,08% (50,73% a fine anno precedente), sensibilmente superiore alla media del settore creditizio[3].In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 6,69% – presentano un livello di copertura del 60,47%, in leggero incremento rispetto al 60,11% registrato al 31 dicembre 2015.Il margine di intermediazione netto è pari a 269,5 milioni di euro e include:le commissioni nette, che raggiungono i 110,7 milioni di euro e si presentano in significativo incremento (+9,99%) rispetto al 2015 (100,65 milioni di euro); tale dinamica beneficia anche dell’apporto della controllata Pitagora, le cui risultanze economiche per il 2016 sono state interamente incluse nel perimetro di consolidamento, mentre per l’esercizio 2015 ciò è avvenuto solo con decorrenza 1° ottobre;il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 35,7 milioni di euro a fronte di un ammontare pari a 68,8 milioni di euro registrato nel 2015.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 16,1 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle Banche del Gruppo in Banca d’Italia e in Cedacri.I costi operativi ammontano a 232,4 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 125,7 milioni di euro e, se considerato al netto della quota relativa a Pitagora (non confrontabile a/a), si presenta in riduzione (-0,96% a/a) rispetto al corrispondente dato del 2015.La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 65,97 milioni di euro – considerate al netto della componente riferito a Pitagora (non confrontabile a/a) e dei contributi e oneri riferiti al sistema bancario – risulta invece sostanzialmente stabile (+354 mila euro a/a; +0,54%).Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 2016 si attesta al 63,87% (59,57% al netto dei contributi e degli oneri riferibili al sistema bancario) e conferma la buona efficienza operativa del Gruppo in un contesto estremamente difficile.I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi della quota di utile al netto della proposta di dividendo, ammontano al 31 dicembre 2016 a 1.089 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 12,93%, in lieve crescita rispetto al valore di bilancio 2015 (12,81%). Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2016 è invece pari al 15,79%, invariato rispetto al dato relativo al 31 dicembre 2015.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 14,8 in leggero incremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2015 (che ammontava a 13,4) ma comunque su livelli contenuti.[2]In data 24 novembre 2015 Banca d’Italia ha comunicato alla Capogruppo il provvedimento assunto con riferimento ai valori dei requisiti minimi di capitale da rispettare a livello consolidato in relazione al periodico processo di revisione prudenziale (SREP) condotto sul Gruppo C.R. Asti.[3] Rif. rilevazioni ABI e altre fonti informative specialisticheRISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 31/12/2016CET 1 Ratio: 16,84% (17,24% al 31/12/2015)Total Capital Ratio: 20,60% (21,42% al 31/12/2015)Raccolta diretta: 7.564 milioni di Euro (+3,28% su 31/12/2015)Raccolta gestita: 1.501 milioni di Euro (+17,96% su 31/12/2015)Raccolta globale: 10.686 milioni di Euro (+0,75% su 31/12/2015)Crediti netti a clientela: 5.160 milioni di Euro (+4,05% su 31/12/2015), interamente rappresentati da impieghi economiciUtile netto: 19,5 milioni di Euro (28 milioni di Euro escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancario)ROE: 2,50% (3,58% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancario)Cost income: 53,04% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancarioIndice di leva finanziaria: 12,58Coverage ratio sofferenze: 60,25% (60,27% al 31/12/2015)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,22% (51,67% al 31/12/2015)L’esercizio 2016 si è positivamente concluso per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 19,5 milioni di euro, sensibilmente superiore all’obiettivo di budget dopo aver spesato contributi e oneri relativi al sistema bancario pari a 12,5 milioni di euro lordi, al netto dei quali l’utile netto ammonterebbe a 28 milioni di euro.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 10,7 miliardi di euro (+0,75% su 31/12/2015); la raccolta diretta si attesta a 7,6 miliardi di euro (+3,28% su 31/12/2015) e si conferma pertanto la componente più significativa dell’aggregato complessivo, mentre raccolta indiretta ammonta a 3,1 miliardi di euro (-4,91% su 31/12/2015).Lo stock di raccolta diretta riferita alla clientela retail registra un lieve aumento (+0,62%) rispetto al 31 dicembre 2015, mentre si registra una considerevole crescita del risparmio gestito che si attesta a 1,5 miliardi di euro (+17,96%) che, nell’ambito della raccolta indiretta, rappresenta la componente più remunerativa.I crediti netti verso clientela ammontano a 5,2 miliardi di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+4,05%). Nell’andamento dell’aggregato, interamente rappresentato da impieghi economici, trova conferma la politica di sostegno finanziario che la Banca continua a perseguire nei confronti di imprese e famiglie.Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 126,4 milioni di euro, in aumento del 4,20% rispetto al dato riferito al 31 dicembre 2015.Le rettifiche nette su crediti, pari a 76,9 milioni di euro, sono aumentate di 7 milioni di euro a/a (+10,05%) e determinano un conseguente costo del credito annualizzato pari all’1,49% dei crediti netti verso clientela che risulta in lieve incremento rispetto all’1,41% rilevato al 31 dicembre 2015, in linea con politiche di accantonamento che rimangono improntate al massimo rigore.A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,22% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2015 pari al 51,67%), livello che rimane significativamente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 6,66% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 60,25%, sostanzialmente invariato rispetto al 31 dicembre 2015.Il margine di intermediazione netto, che rispetto all’esercizio 2015 ha beneficiato di un minore apporto dei profitti finanziari, si attesta a 156 milioni di euro (165,1 milioni di euro al 31 dicembre 2015, -5,52%).Le commissioni nette ammontano a 64,6 milioni di euro, con un aumento rispetto al 31 dicembre 2015 del 4,29% in prevalenza ascrivibile allo sviluppo del risparmio gestito.I dividendi su partecipazioni, pari a 12,8 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alle controllate Biverbanca e Pitagora e alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri.Le spese per il personale, pari a 74,7 milioni di euro, risultano sostanzialmente stabili (+0,19%) rispetto al 31 dicembre 2015 e confermano la grande attenzione della Banca nei confronti di un efficiente utilizzo del personale, che rappresenta la più importante risorsa e voce di costo per le aziende bancarie.Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per complessivi 10,2 milioni di euro, ammontano a 43,3 milioni di euro e registrano un lieve incremento (+2,21%) rispetto all’esercizio 2015.A fronte di un utile dell’operatività corrente di 20,2 milioni di euro gli accantonamenti per imposte dirette sono diminuiti di 8 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell’anno scorso.Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta su livelli di eccellenza pari al 57,94% (55,89% rilevato al 31 dicembre 2015) e, al netto dei contributi e degli oneri riferiti al sistema bancario, scende al 53,04% confermando C.R. Asti tra le banche più efficienti del sistema creditizio nazionale.I Fondi Propri individuali, che comprendono l’apporto riconducibile all’utile netto per la quota non proposta per la distribuzione agli azionisti, ammontano a 1.030 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 16,84% a fronte di un valore di fine 2015 che si attestava al 17,24%. Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2016 è invece pari al 20,60% contro un valore al 31 dicembre 2015 pari al 21,42%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 12,58, in aumento di 1,29 punti percentuali rispetto al livello di fine 2015.Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti spa, ai fini della determinazione del Patrimonio di Vigilanza, ha deliberato di prevedere nel progetto di bilancio (da sottoporre all’Assemblea dei Soci) la distribuzione di un dividendo di € 0,17 per azione, corrispondente ad un monte dividendi di 10,2 milioni di euro.E’ confermata la capacità della Banca di ricambiare la fiducia che riceve continuando a generare valore per tutti gli stakeholders, pur in un contesto economico e finanziario particolarmente sfavorevole per il settore del credito, e di conciliare l’esigenza di rafforzamento patrimoniale (sempre necessario) con il riconoscimento di una remunerazione agli azionisti, che nel tempo non è mai venuta meno.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 31/12/2016CET 1 Ratio: 20,85% (18,38% al 31/12/2015)Total Capital Ratio: 20,85% (18,38% al 31/12/2015)Raccolta diretta: 2.884 milioni di Euro (+0,26% su 31/12/2015)Raccolta gestita: 1.327 milioni di Euro (+10,27% su 31/12/2015)Raccolta globale: 5.570 milioni di Euro (-1,00% su 31/12/2015)Impieghi economici a clientela: 1.677 milioni di Euro (-5,67% su 31/12/2015)Utile netto: 11,1 milioni di Euro (13,9 milioni di Euro escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancario)ROE: 2,96% (3,70% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancario)Cost income: 66,70% escludendo i contributi e gli oneri sostenuti per il sistema bancarioIndice di leva finanziaria: 11,03Coverage ratio sofferenze: 61,42% (61,67% al 31/12/2015)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,28% (50,36% al 31/12/2015)PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2016CET 1 Ratio: 14,92% (10,47% al 31/12/2015)Total Capital Ratio: 14,92% (10,47% al 31/12/2015)Volume di finanziamenti erogati: 390 milioni di Euro (+11% a/a)Utile netto: 9,3 milioni di Euro (+61,35% a/a)ROE: 18,4%
Leggi tuttoApprovato l’utile semestrale della Cassa di Risparmio di Asti e del Gruppo
Asti, 1 settembre 2016
Confermato il quadro di solidi fondamentali (patrimonializzazione, liquidità, coverage dei crediti deteriorati). Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 1° settembre, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata. RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2016 Raccolta diretta: 12.131 milioni di Euro (+19,09% su 31/12/2015) Raccolta gestita: 2.655 milioni di Euro (+7,24% su 31/12/2015) Raccolta globale: 17.921 milioni di Euro (+10,50% su 31/12/2015) Crediti netti a clientela: 6.996 milioni di Euro (+2,96% su 31/12/2015), interamente rappresentati da impieghi economici Utile netto di periodo: 5,4 milioni di Euro ROE annualizzato: 1,09% Cost income: 68,73% al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS CET 1 Ratio: 12,05% (12,81% al 31/12/2015) Total Capital Ratio: 14,89% (15,79% al 31/12/2015) Indice di leva finanziaria: 17,22 Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 264,66% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) 147,64% Coverage ratio sofferenze: 60,10% (60,11% al 31/12/2015) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,39% (50,73% al 31/12/2015) L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso del 1° semestre 2016 ammonta a 5,4 milioni di euro a fronte di un corrispondente dato del 1° semestre 2015 pari a 41,8 milioni di euro, che aveva beneficiato di un forte contributo da proventi finanziari. Tale risultato è composto da 5,2 milioni di euro di utili pertinenza della Capogruppo e da 0,2 milioni di euro di utili di pertinenza di terzi. Le attività gestite per conto della clientela ammontano a 17,9 miliardi di euro (+10,50% su 31/12/2015); la raccolta diretta è pari a 12,1 miliardi di euro (+19,09% su 31/12/2015) e costituisce, all’interno dell’aggregato complessivo, la componente più significativa, mentre la raccolta indiretta si attesta a 5,8 miliardi di euro (-4,02% su 31/12/2015). La quota retail della raccolta diretta registra un lieve decremento (1,47%) rispetto al 31 dicembre 2015, mentre il risparmio gestito sale a 2,66 miliardi di euro (+7,24% su 31/12/2015). I crediti netti verso clientela, interamente rappresentati da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7 miliardi di euro (+2,96% su 31/12/2015). Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 85,1 milioni di euro in incremento di 1,6 milioni di euro rispetto al primo semestre 2015 (+1,90%). Le rettifiche nette su crediti effettuate nel semestre ammontano a 41,2 milioni (42,6 milioni nell’analogo periodo del 2015, pari a -3,25%) determinando un costo del credito annualizzato pari all’1,19% degli impieghi netti verso la clientela (1,24% nel primo semestre 2015) e riflettendo un progressivo miglioramento della qualità del credito, correlato anche ai tenui segnali di ripresa dell’economia. Conseguentemente a tali accantonamenti, a conferma dei rigorosi criteri di valutazione adottati in materia di stima delle perdite attese, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,39% (50,73% a fine anno precedente) e rimane sensibilmente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative. In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 5,95% – presentano un livello di copertura del 60,10%, pressoché invariato rispetto al 60,11% registrato al 31 dicembre 2015. Il margine di intermediazione netto è pari a 122,4 milioni di euro e include:le commissioni nette che – grazie anche all’apporto della controllata Pitagora, le cui risultanze economiche sono state incluse nel perimetro di consolidamento solo a partire dal 1° ottobre 2015 – raggiungono i 52,7 milioni di euro e si presentano in significativo incremento (+10,06%) rispetto al dato riferito al primo semestre 2015 (47,9 milioni di euro);il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 2,2 milioni di euro a fronte di un valore pari a 59,3 milioni di euro registrato nel primo semestre 2016.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 11,1 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni in Banca d’Italia detenute dalle Banche del Gruppo. I costi operativi ammontano a 113,4 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 61,8 milioni di euro e, se considerato al netto della quota relativa a Pitagora, si presenta in sensibile riduzione (-3,55% a/a) rispetto al corrispondente dato del primo semestre 2015. La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 32,3 milioni di euro – considerate al netto di quanto riferito a Pitagora e dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS – ha registrato un incremento a/a per circa 450 mila euro (+1,39%) in prevalenza legato alla dinamica dei costi ICT. Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 1° semestre 2016 si attesta al 72,73% (68,73% al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS) e conferma la buona efficienza operativa del Gruppo. I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, che non comprendono l’apporto riconducibile all’utile di periodo in quanto ancora in fase di certificazione, ammontano al 30 giugno 2016 a 1.064 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 12,05%. Includendo pro forma l’utile semestrale, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, tale indicatore sale al 12,10% (12,81% al 31/12/2015). Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2015 è invece pari al 14,89% e – includendo pro forma l’utile semestrale, sempre al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi – si attesta al 14,94% a fronte di un valore al 31 dicembre 2015 pari al 15,79%. L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) è pari a livello di Gruppo a 17,22, incremento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2015, che ammontava a 13,42. RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2016 Raccolta diretta: 9.323 milioni di Euro (+27,30% su 31/12/2015) Raccolta gestita: 1.380 milioni di Euro (+8,49% su 31/12/2015) Raccolta globale: 12.437 milioni di Euro (+17,26% su 31/12/2015) Crediti netti a clientela: 5.202 milioni di Euro (+4,91% su 31/12/2015), interamente rappresentati da impieghi economici; Utile netto di periodo: 11,3 milioni di Euro ROE annualizzato: 2,90% Cost income: 55,15% al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS CET 1 Ratio: 15,92% (17,24% al 31/12/2015) Total Capital Ratio: 19,69% (21,42% al 31/12/2015) Indice di leva finanziaria: 14,71 Coverage ratio sofferenze: 60,25% (60,27% al 31/12/2015) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,73% (51,67% al 31/12/2015) Il primo semestre 2016 si è positivamente concluso per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 11,3 milioni di euro, in linea con il budget di periodo ancorché in diminuzione di 17,2 milioni rispetto a quanto realizzato nell’analogo periodo dell’anno precedente. Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 12,4 miliardi di euro (+17,26% su 31/12/2015); la raccolta diretta si attesta a 9,3 miliardi di euro (+27,30% su 31/12/2015) e rimane pertanto la componente più significativa dell’aggregato complessivo. mentre raccolta indiretta ammonta a 3,1 miliardi di euro (-5,14% su 31/12/2015). Lo stock di raccolta diretta riferita alla clientela retail registra una lieve contrazione (-1,35%) rispetto al 31 dicembre 2015, mentre si registra una crescita sostenuta del risparmio gestito che si attesta a 1,3 miliardi di euro (+8,49%). I crediti netti verso clientela ammontano a 5,2 miliardi di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+4,91%). L’andamento dell’aggregato, interamente costituito da impieghi economici, conferma la politica di sostegno finanziario che la Banca continua ad attuare nei confronti di imprese e famiglie. Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 62,6 milioni di euro, in aumento dell’1,65% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2015. Le rettifiche nette su crediti, pari a 31,3 milioni di euro, sono diminuite di 2,1 milioni di euro a/a (pari a -6,30%) e determinano un conseguente costo del credito annualizzato pari all’1,20% dei crediti netti verso clientela che, seppur nell’ambito di politiche di accantonamento che rimangono improntate al massimo rigore, risulta in contrazione rispetto all’1,32% rilevato al 30 giugno 2015. A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 50,73% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2015 pari al 51,67%), livello che rimane significativamente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative. In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 5,64% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 60,25%, sostanzialmente invariato rispetto al 31 dicembre 2015. Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 31,3 milioni di euro e risulta in aumento, rispetto al 30 giugno 2015, di 3,1 milioni di euro, mentre il margine di intermediazione netto, che rispetto al primo semestre 2015 ha beneficiato di un significativo minore apporto dei profitti finanziari, si attesta a 77,9 milioni di euro (105,9 milioni di euro al 30 giugno 2015, -26,50%). Le commissioni nette ammontano a 29,5 milioni di euro, con una lieve contrazione rispetto al 30 giugno 2015 (-2,26%) in prevalenza ascrivibile alla dinamica della componente intercompany. I dividendi su partecipazioni, pari a 9,3 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alla partecipazione detenuta in Banca d’Italia e alle controllate Biverbanca e Pitagora. Le spese per il personale, pari a 36,4 milioni di euro, risultano in diminuzione del 3,92% rispetto al dato al 30 giugno 2015. Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 4,5 milioni di euro, rimangono sostanzialmente invariate (-0,16%) rispetto al primo semestre dell’anno precedente a conferma della capacità della Banca di presidiare e governare con efficacia l’evoluzione dei costi operativi. A fronte di un utile dell’operatività corrente di 12,3 milioni di euro gli accantonamenti per imposte dirette sono diminuiti di 13,6 milioni di euro rispetto al dato del corrispondente periodo dell’anno scorso. Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta su livelli di eccellenza pari al 59,27% (55,89% rilevato al 31 dicembre 2015) e, al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS, risulta pari al 55,15% confermando la C.R. Asti tra le banche più efficienti del sistema creditizio nazionale. I Fondi Propri individuali, che non comprendono l’apporto riconducibile all’utile di periodo in quanto ancora in fase di certificazione, ammontano a 1.010 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,92%. Includendo pro forma l’utile semestrale in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, tale indicatore sale al 16,13% mentre a fine anno precedente si attestava al 17,24%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2016 è invece pari al 19,69% e – includendo pro forma anche in questo caso l’utile semestrale in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi – si attesta al 19,90% a fronte di un valore al 31 dicembre 2015 pari al 21,42%. L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto al netto delle attività immateriali (denominatore) è pari a 14,71, in aumento di 3,42 punti percentuali rispetto al livello di fine 2015. PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2016 Raccolta diretta: 2.821 milioni di Euro (-1,95% su 31/12/2015) Raccolta gestita: 1.275 milioni di Euro (+5,92% su 31/12/2015) Raccolta globale: 5.508 milioni di Euro (-2,11% su 31/12/2015) Impieghi economici a clientela: 1.738 milioni di Euro (-2,24% su 31/12/2015) Utile netto: 2,8 milioni di Euro (-13,3 milioni di Euro a/a) ROE: 1,47% Cost income: 70,72% al netto dei contributi ai Fondi di Risoluzione Nazionale, SRF e DGS CET 1 Ratio: 18,78% (18,38% al 31/12/2015) Total Capital Ratio: 18,78% (18,38% al 31/12/2015) Indice di leva finanziaria: 13,70 Coverage ratio sofferenze: 61,38% (61,67% al 31/12/2015) Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,25% (50,36% al 31/12/2015) PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2016 Volume di finanziamenti erogati: 200 milioni di Euro (+16,0% a/a) Utile netto: 4,8 milioni di Euro (+73,3% a/a) CET 1 Ratio: 12,22% (10,47% al 31/12/2015) Total Capital Ratio: 12,22% (10,47% al 31/12/2015)
Leggi tuttoGruppo Cassa di Risparmio di Asti utile netto consolidato 2015 a 34 milioni di euro
Asti, 11 febbraio 2016
Ulteriore significativo rafforzamento della solidità e degli equilibri strutturali, in termini di patrimonializzazione, liquidità, copertura dei crediti deteriorati e leva finanziaria.Pienamente realizzato l’obiettivo di redditività consolidata pianificato, con utile netto di 34 milioni di euro e forte riduzione delle componenti straordinarie.Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di giovedì 11 febbraio, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata.• CET 1 Ratio consolidato pro forma1 13,0% (+231 p.b. a/a) e Total Capital Ratio consolidato pro forma1 16,0% (+248 p.b. a/a), dopo l’acquisizione di Pitagora S.p.A.• Coverage ratio consolidato dei crediti deteriorati: 50,73% • Coverage ratio consolidato dei crediti in sofferenza: 60,11%• Texas Ratio: 85,79%• Leva Finanziaria di Gruppo: 13,42• Liquidity Coverage Ratio di Gruppo: 224%• Utile netto consolidato in linea con gli obiettivi di piano industriale: 34 mln, con una forte contrazione delle componenti straordinarie.1 Calcolato includendo nel computo l’utile dell’esercizio 2015, in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi.RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 31/12/2015Raccolta diretta: 10.186 milioni di Euro (+1,92% su 31/12/2014)Raccolta indiretta: 6.033 milioni di Euro (+3,44% su 31/12/2014)Raccolta globale: 16.219 milioni di Euro (+2,48% su 31/12/2014)Impieghi economici a clientela: 6.795 milioni di Euro (+1,02% su 31/12/2014)Utile netto: 34,1 milioni di Euro (-9,8%, al netto delle componenti non ricorrenti con esclusivo impatto sul bilancio consolidato, rispetto al dato al 31/12/2014) pienamente in linea con gli obiettivi di piano strategicoROE: 4,14%Cost income: 61,0% (57,32% al netto dei contributi 2015 al FITD e al Fondo di Risoluzione Nazionale)CET 1 Ratio pro forma: 13,0% (comprensivo dell’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi); 12,8% al netto dell’apporto dell’esercizio 2015; 10,7% al 31/12/2014Total Capital Ratio pro forma: 16,0% (comprensivo dell’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi); 15,8% al netto del contributo dell’esercizio 2015; 13,5% al 31/12/2014Indice di leva finanziaria: 13,42 (18,00 al 31/12/2014)Indici della posizione di liquidità sensibilmente superiori ai livelli minimi Basilea 3 a regime: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 224% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) gestionale 199%Coverage ratio sofferenze delle banche del Gruppo: 60,67% (60,17% al 31/12/2014); 60,11% considerando anche Pitagora S.p.A. operante nel settore dei prestiti con cessione del quintoCoverage ratio totale crediti deteriorati delle banche del Gruppo: 51,30% (49,06% al 31/12/2014); 50,73% considerando anche Pitagora S.p.A. operante nel settore dei prestiti con cessione del quintoTexas Ratio: 85,79% (96,63% al 31/12/2014)I dati patrimoniali consolidati riferiti al 31 dicembre 2015 – come pure quelli economici, limitatamente alla sola competenza dell’ultimo trimestre – comprendono l’apporto di Pitagora S.p.A., intermediario finanziario specializzato nel settore dei prestiti con cessione del quinto, di cui la Cassa di Risparmio di Asti ha acquisito la quota di controllo in data 1° ottobre 2015.L’utile netto realizzato dal Gruppo Cassa di Risparmio di Asti nel corso dell’esercizio 2015 ammonta a 34,1 milioni di euro e rappresenta il pieno conseguimento dell’obiettivo di piano strategico stabilito per il 2015. Tale risultato è composto da 31,2 milioni di euro di utili di pertinenza della Capogruppo e da 2,9 milioni di euro di utili di pertinenza di terzi. Escludendo le componenti non ricorrenti con esclusivo impatto sul bilancio consolidato, lo scostamento rispetto al dato al 31/12/2014 è pari a -9,8%.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 16,2 miliardi di euro (+2,48% su 31/12/2014); la raccolta diretta è pari a 10,2 miliardi di euro (+1,92% su 31/12/2014) e si conferma, all’interno dell’aggregato complessivo, la voce più significativa.La componente retail della raccolta diretta registra un incremento del 2,78% rispetto al 31 dicembre 2014.Il risparmio gestito raggiunge i 2,5 miliardi di euro (+12,23% su 31/12/2014).I crediti netti verso clientela si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 6,8 miliardi di euro (-4,74% su 31/12/2014).La componente riferita agli impieghi economici con la clientela risulta invece in crescita (+1,02%) rispetto a fine 2014.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 162,8 milioni di euro, risultato raggiunto anche grazie all’apporto derivante dal rendimento dei titoli obbligazionari in portafoglio, malgrado i tassi di mercato rimangano attestati su livelli molto contenuti.Le rettifiche nette su crediti effettuate nel 2015 si attestano a 89,8 milioni (159,9 milioni nel 2014, pari a -43,87% a/a) determinando un costo del credito, al netto degli utili da cessione di crediti riconducibili alla controllata Pitagora S.p.A., pari all’1,40% degli impieghi verso la clientela, indice che risulta in diminuzione di 84 punti base rispetto all’esercizio 2014.L’incidenza del totale dei crediti deteriorati netti sul totale degli impieghi si attesta al 10%.A seguito degli accantonamenti, a conferma dei rigorosi criteri di valutazione adottati, il livello di copertura dei crediti deteriorati migliora ulteriormente attestandosi al 50,73% valore che – escludendo i crediti riferiti a Pitagora S.p.A., aventi livelli di provisioning minori propri dei prestiti con cessione del quinto – sale al 51,30% (49,06% a fine anno precedente) e si conferma sensibilmente superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza, che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 5,81%, presentano un livello di copertura del 60,11%. Tale indicatore – al netto dei crediti riferiti a Pitagora S.p.A – sale al 60,67% e si presenta in aumento rispetto al 60,17% registrato al 31 dicembre 2014 e, anche in questo caso, superiore alla media del settore.La politica particolarmente prudenziale da tempo adottata in materia di accantonamenti a fronte del rischio creditizio trova ulteriore conferma nel livello di copertura dei crediti in bonis, salito dallo 0,59% di fine 2014 allo 0,81% di fine 2015.Il Texas Ratio, calcolato come rapporto tra crediti lordi deteriorati e somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti, si posiziona all’85,8% ed esprime un’elevata capacità di assorbimento delle eventuali perdite inattese su crediti.Il margine di intermediazione netto è pari a 262,3 milioni di euro e include:• le commissioni nette, che ammontano a 100,7 milioni di euro e si presentano in aumento rispetto al dato riferito all’esercizio 2014 (+5,47% milioni di euro);• il risultato netto delle attività e passività finanziarie, che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value, positivo per 68,8 milioni di euro.I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo ammontano a 11,8 milioni di euro e sono in prevalenza originati dalla partecipazione delle Banche del Gruppo in Banca d’Italia.I costi operativi ammontano a 214,8 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 119,7 milioni di euro e, nonostante l’apporto incrementale dovuto all’ingresso di Pitagora S.p.A. nel perimetro di consolidamento, si presenta in riduzione (-2,93% a/a) rispetto al corrispondente dato del 2014 considerato al netto dell’accantonamento al Fondo Solidarietà.La componente riferibile alle altre spese amministrative (81,9 milioni di euro) ha registrato, al netto dei contributi 2015 al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e al Fondo di Risoluzione Nazionale ed escludendo l’apporto di Pitagora S.p.A., un incremento a/a pari al 6%, prevalentemente riconducibile agli oneri di natura ICT ed ai costi riferiti a cartolarizzazione e a provider di informazioni.Il cost/income, che corrisponde al rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per l’esercizio 2015 si attesta al 61,00%, che si riduce al 57,3% se si esclude l’impatto dei contributi 2015 al FITD, al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Risoluzione Nazionale, confermando l’elevata efficienza operativa del Gruppo.L’utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte è pari a 44,7 milioni di euro, mentre l’ammontare delle imposte è pari a 10,6 mln di euro. Il tax rate si attesta pertanto al 23,72%.I Fondi propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti – includendo pro forma l’utile (ancora in attesa di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi – ammontano a 1.111 milioni di euro e comprendono l’aumento di capitale concluso nel 2015. Conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 13,0%. Escludendo l’apporto relativo all’utile d’esercizio, tale indicatore risulta pari al 12,8%, in deciso incremento rispetto al valore di fine 2014, pari al 10,7%.Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2015, sempre includendo pro forma l’utile d’esercizio al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi è invece pari al 16,0% (15,8% escludendo l’apporto economico riferibile al 2015) a fronte di un valore al 31 dicembre 2014 pari al 13,5%.Considerando gli effetti dell’applicazione, ai dati riferiti al 31 dicembre 2015, dei criteri di calcolo Fully Phased, i valori stimati di CET 1 Ratio e Total Capital Ratio, sempre includendo l’utile 2015 non distribuito, risulterebbero pari, rispettivamente, al 12,0% e al 14,9%.Tali coefficienti superano ampiamente i requisiti patrimoniali minimi che il Gruppo è tenuto a rispettare a seguito del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto da Banca d‘Italia, così fissati dall’Autorità:• coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio) pari al 7%;• coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) pari all’8,5%;• coefficiente di capitale totale (Total Capital ratio) pari al 10,5%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali e patrimonio netto tangibile è pari a livello di Gruppo a 13,42, in consistente riduzione rispetto al valore registrato al 31 dicembre 2014, che ammontava a 18,00.RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 31/12/2015Raccolta diretta: 7.324 milioni di Euro (+2,66% su 31/12/2014)Raccolta indiretta: 3.283 milioni di Euro (+9,03%su 31/12/2014)Raccolta globale: 10.607 milioni di Euro (+4,55% su 31/12/2014)Impieghi economici a clientela: 4.959 milioni di Euro (+1,45% su 31/12/2014)Utile netto: 24,9 milioni di Euro, in linea con gli obiettivi di piano strategicoROE: 3,81%Cost income: 55,89% (52,39% al netto dei contributi 2015 al FITD e al Fondo di Risoluzione Nazionale)CET 1 Ratio pro forma: 17,4% includendo l’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (17,2% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015); 13,9% al 31/12/2014Total Capital Ratio pro forma : 21,6% includendo l’utile in attesa di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (21,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015); 17,8% al 31/12/2014Indice di leva finanziaria: 11,29 (15,35 al 31/12/2014)Coverage ratio sofferenze: 60,27% (59,69% al 31/12/2014)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 51,67% (49,35% al 31/12/2014)Texas Ratio: 75,52% (86,77% al 31/12/2014)L’esercizio 2015 si è concluso positivamente per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha conseguito un utile netto pari a 24,9 milioni di euro, in linea con l’obiettivo indicato nel Piano Strategico 2015-2017.Le attività finanziarie gestite per conto della clientela ammontano a 10,6 miliardi di euro (+4,55% su 31/12/2014); la raccolta diretta si attesta a 7,3 miliardi di euro (+2,66% su 31/12/2014) e fornisce quindi, all’interno dell’aggregato complessivo, l’apporto più significativo.La componente di raccolta diretta riferita alla clientela retail registra una lieve contrazione (-1,50%) rispetto al 31 dicembre 2014 mentre si registra una forte crescita del risparmio gestito, che si attesta a 1,3 miliardi di euro (+20,18%).Gli impieghi economici a clientela risultano in crescita (+1,45%) rispetto a fine 2014.Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti, comprensivo dell’apporto dei titoli obbligazionari in portafoglio, si è attestato a 120,5 milioni di euro.Malgrado il persistere della sfavorevole congiuntura economica, le rettifiche nette su crediti, pari a 69,9 milioni di euro, sono diminuite di 52,9 milioni di euro a/a (pari a -43,1%) e determinano un conseguente costo del credito pari al 1,41% degli impieghi a clientela, in decisa contrazione rispetto al 2,32% rilevato al 31 dicembre 2014 pur nell’ambito di politiche di provisioning che rimangono improntate al massimo rigore.A seguito di tali rettifiche, il livello di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 51,67% (in consistente aumento rispetto al dato del 31/12/2014, pari al 49,35%), livello superiore alla media del settore creditizio come rilevato da ABI e/o altre fonti informative.In particolare, i crediti in sofferenza al netto delle rettifiche di valore incidono sul totale dei crediti per il 5,58% ed il loro livello di copertura risulta essere pari al 60,27%, in aumento (+58 punti base) rispetto al 31 dicembre 2014 e, anche in questo caso, superiore alla media di sistema.Il grado di copertura dei crediti in bonis, in crescita dallo 0,59% di fine 2014 allo 0,87% di fine 2015, testimonia che anche i criteri di valutazione degli accantonamenti a fronte degli impieghi performing sono improntati alla massima prudenza.Il Texas Ratio, pari al rapporto tra i crediti lordi deteriorati e la somma del patrimonio tangibile più gli accantonamenti, si posiziona al 75,52%, valore che evidenzia un’elevata capacità di assorbimento delle eventuali perdite inattese su crediti.Pertanto, al netto delle rettifiche di valore su crediti, il margine di interesse ammonta a 50,7 milioni di euro in deciso incremento, rispetto al 31 dicembre 2014, di 28,5 milioni di euro mentre il margine di intermediazione netto si attesta a 165,1 milioni di euro (207,8 milioni di euro al 31 dicembre 2014; -20,54%).Le commissioni nette ammontano a 62 milioni di euro, in incremento del 3,88% rispetto al 31 dicembre 2014.I dividendi su partecipazioni sono pari a 5,3 milioni di euro e sono prevalentemente riconducibili alle partecipazioni in Banca d’Italia e, in minor misura, alla controllata Biverbanca S.p.A.Le spese per il personale risultano in diminuzione (-0,97%) rispetto al dato al 31 dicembre 2014 depurato dall’effetto dell’accantonamento al Fondo di Solidarietà, che aveva inciso negativamente per 8,7 milioni di euro.Nel corso del secondo semestre 2015 la Banca ha contribuito al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per complessivi 8,2 milioni di euro; depurando le altre spese amministrative dall’impatto di questo costo, esse risultano in modesto incremento (+1,7 milioni di euro; +4,14%) rispetto all’anno precedente.A fronte di un utile dell’operatività corrente di 33,5 milioni di euro, in diminuzione di 41 milioni di euro (-55,12%) rispetto al 31 dicembre 2014, gli accantonamenti per imposte dirette sono diminuiti di 26,9 milioni di euro (-75,63%) rispetto al dato dell’anno scorso, influenzato in modo rilevante dall’imposta addizionale sulla nuova valutazione 2013 delle quote Banca d’Italia. Il tax rate risulta pertanto pari al 25,79%, mentre al 31 dicembre 2014 era pari al 47,51%.Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 55,89% (39,67% rilevato al 31 dicembre 2014), valore che si riduce al 52,39% escludendo l’impatto dei contributi 2015 al FITD, al Fondo di Risoluzione e al Fondo di Risoluzione Nazionale, che conferma il buon livello di efficienza di C.R. Asti.In seguito all’aumento di capitale concluso nel 2015, i Fondi propri della Cassa di Risparmio di Asti, includendo pro forma l’utile di esercizio (ancora in attesa di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 31 dicembre 2015 a 1.037 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari al 17,4%. Escludendo il contributo relativo all’utile d’esercizio, tale indicatore risulta pari al 17,2% contro un valore di fine 2014 pari al 13,9%.Il Total Capital Ratio al 31 dicembre 2015, includendo pro forma l’utile d’esercizio al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi è invece pari al 21,6% (21,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015) a fronte di un valore al 31 dicembre 2014 pari al 17,8%.L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto escluse le attività immateriali (denominatore) è pari a 11,29, in consistente diminuzione (-4,06) rispetto al livello di fine 2014.Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti spa, ai fini della determinazione del Patrimonio di Vigilanza, ha deliberato di proporre all’Assemblea la distribuzione di un dividendo di € 0,30 per azione, corrispondente ad un monte dividendi di 17,9 milioni di euro, che risulta in linea con quanto distribuito l’anno precedente e conferma la capacità della Banca di ricambiare la fiducia accordatale dagli azionisti continuando sia a generare valore sia a garantire loro adeguati livelli di remunerazione, pur in un contesto economico e finanziario particolarmente sfavorevole per il settore del credito.PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 31/12/2015Raccolta diretta: 2.877 milioni di Euro (+0,57% su 31/12/2014)Raccolta indiretta: 2.750 milioni di Euro (-2,52% su 31/12/2014)Raccolta globale: 5.626 milioni di Euro (-0,97% su 31/12/2014)Impieghi economici a clientela: 1.778 milioni di Euro (-2,62% su 31/12/2014)Utile netto: 12,2 milioni di Euro (+9,9 milioni di Euro a/a)ROE: 3,48%Cost income: 64,39% (54,36% al 31/12/2014)CET 1 Ratio: 18,7% includendo pro forma l’utile in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (18,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015);Total Capital Ratio: 18,7% includendo pro forma l’utile in corso di certificazione, al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi (18,4% escludendo l’apporto dell’esercizio 2015);Indice di leva finanziaria: 10,56 (13,48 al 31/12/2014)Coverage ratio sofferenze: 61,67% (61,33% al 31/12/2014)Coverage ratio totale crediti deteriorati: 50,36% (48,32% al 31/12/2014)Texas Ratio: 70,84% (73,20% al 31/12/2014)PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 31/12/2015Volume di finanziamenti erogati: 357 milioni di Euro (in linea con il dato 2014)Utile netto: 5,7 milioni di Euro (+27,75% a/a)Tier 1 Ratio: 10,47% (7,92% al 31/12/2014);Total Capital Ratio: 10,47% (7,92% al 31/12/2014).Principali prospetti contabili e dati significativi di gestione consolidati
Leggi tuttoBanca C.R. Asti: perfezionato l’acquisto del 65% di Pitagora S.p.A.
Asti, 1 ottobre 2015
Banca C.R. Asti comunica che in data odierna è stato perfezionato l’acquisto del 65% del capitale sociale di Pitagora S.p.A. (“Pitagora” o la “Società”) da Pitagora 1936, società holding facente capo per il 52% a Wise SGR per conto del fondo Wisequity II e per il 24% ciascuno a Banca Popolare di Milano e alla Bonino 1934 Srl di Massimo Sanson.
Banca C.R. Asti deteneva già il 5% della Società e pertanto raggiunge il 70% del capitale sociale.
Con tale operazione il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti allarga la propria area di business in un settore affine, che ha registrato dinamiche positive negli scorsi anni.
Pitagora è un intermediario finanziario specializzato nei prestiti contro cessione del quinto dello stipendio (CQS), è uno dei principali operatori del mercato, dispone di una rete multifunzionale che copre capillarmente l’intero territorio nazionale ed ha sviluppato ormai da anni un innovativo modello di business rivolto alle Banche ed al mercato retail.
Pitagora, dopo la significativa crescita negli ultimi anni, entra così a far parte di un Gruppo bancario, con una prospettiva di progetto industriale di medio-lungo termine di ulteriore rafforzamento e sviluppo delle proprie attività. Al 31 dicembre 2014, Pitagora ha registrato un utile netto di circa 4,5 milioni di euro, un volume di erogato di circa 357 milioni di euro e un patrimonio netto di 37,7 milioni di euro, post distribuzione del dividendo.
Il prezzo di acquisto della partecipazione (65% del capitale sociale della Società) è stato pari a Euro 35,5 milioni.
Pitagora si avvale di un management team di primissimo livello guidato dall’Amministratore Delegato Massimo Sanson che, secondo gli accordi raggiunti, è previsto permanga in tale veste per altri 6 anni.
In seguito al closing dell’operazione, Banca C.R. Asti e Massimo Sanson con il relativo veicolo societario, che mantiene una partecipazione azionaria significativa nella Società, hanno stipulato un patto parasociale per la governance della Società. Manager e agenti detengono anch’essi quote di Pitagora.
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Banca C.R. Asti è stata assistita da Pedersoli e Associati e PwC.
Pitagora 1936 da Simmons & Simmons e Vitale & Co.
Bonino 1934 dallo Studio Legale Ferreri.
I partner di Wise Roberto Saviane e Stefano Ghetti hanno seguito l’operazione.
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