Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, utile netto semestrale consolidato 2018: 11,7 milioni (23,6 milioni al netto degli oneri straordinari)

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Sede Cassa di Risparmio di Asti
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Il Consiglio di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., nella seduta di martedì 7 agosto, ha approvato le situazioni patrimoniali ed economiche individuale e consolidata riferite al 30 giugno 2018.

Robusti fondamentali e rilevante miglioramento della qualità dell’attivo:

  • CET 1 ratio consolidato all’11,49% e Total Capital Ratio consolidato al 14,61% (valori pro forma[1]: 11,84% e 15,04% rispettivamente) – vedi successiva tabella
  • robusta situazione di liquidità: LCR pari al 218% e NSFR pari a 150%[2]
  • elevato coverage dei crediti deteriorati, superiore al 59% a livello consolidato
  • NPL ratio lordo pro forma atteso all’11,32% (dal 17,81% di fine 2017) e programma, già deliberato, di ulteriore riduzione al di sotto del 10% per fine 2018/inizio 2019.

Massa Fiduciaria del Gruppo in ulteriore espansione a 15,1 miliardi di euro e Prodotto Bancario Lordo in crescita a 23,2 miliardi di euro. Incidenza del risparmio gestito sulla raccolta indiretta in aumento al 53,3%, pur in presenza di uno sfavorevole andamento delle valutazioni di mercato, a conferma dell’efficacia delle specifiche iniziative di sviluppo intraprese nel comparto.

Incremento degli impieghi economici lordi a clientela (+3,10% rispetto a fine 2017) che testimonia il costante supporto finanziario offerto a imprese e famiglie.

Rettifiche nette su crediti a clientela ordinaria in riduzione del 32,9% a/a e conseguente contrazione del costo del rischio (-0,36 p.p. rispetto al primo semestre 2017).

Utile netto consolidato a 11,7 milioni di euro (+14,67% rispetto al 1° semestre 2017) – superiore agli obiettivi di periodo nonostante i contributi straordinari a Fondo di Risoluzione Nazionale  – che sale a 23,6 milioni (+81,05% a/a) escludendo tali contributi e gli accantonamenti per il Fondo Esuberi.

RISULTATI CONSOLIDATI DEL GRUPPO CASSA DI RISPARMIO DI ASTI AL 30/06/2018

Raccolta diretta8.951 milioni di Euro (+2,49% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.154 milioni di Euro (+2,89% su 31/12/2017)

Raccolta gestita: 3.260 milioni di Euro (-0,64% su 31/12/2017); +5,20% al netto dell’impatto della valutazione di mercato

Raccolta globale: 15.073 milioni di Euro (+0,76% su 31/12/2017), di cui da clientela 14.854 milioni di euro (+0,36% su 31/12/2017)

Crediti netti a clientela: 7.544 milioni di Euro (+5,09% su 31/12/2017) di cui impieghi economici 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +3,10%

Utile netto11,7 milioni di Euro (+14,67% su 30/06/2017); 23,6 milioni di Euro (+81,05% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

ROE di periodo: 2,38%  (2,16% al 30/06/2017), corrispondente al 4,79% (2,76% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

Cost income: 61,73% escludendo i contributi e gli oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

CET 1 Ratio: 11,49%; valore pro forma: 11,84% (12,15% al 31/12/2017)

Total Capital Ratio: 14,61%; valore pro forma: 15,04% (14,84% al 31/12/2017)

Indice di leva finanziaria: 16,22 (12,67 al 31/12/2017)

Posizione di liquidità sensibilmente superiore ai livelli regolamentari: LCR (Liquidity Coverage Ratio) 218% – NSFR (Net Stable Funding Ratio) 150%2

Coverage ratio sofferenze: 68,67% – valore pro forma: 69,84% (55,51% al 31/12/2017)

Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,67% – valore pro forma: 53,79% (45,90% al 31/12/2017)

NPL ratio lordo: 18,03% – valore pro forma 11,32% (17,81% al 31/12/2017)

Le risultanze del 1° semestre 2018 confermano un quadro di solidità in termini di Ratios patrimoniali, sia individuali sia consolidati, ampiamente superiori ai limiti minimi regolamentari stabiliti per il Gruppo C.R. Asti dall’Autorità di Vigilanza nell’ambito del processo SREP:

RIEPILOGO COEFFICIENTI PATRIMONIALI AL 30 GIUGNO 2018
Coefficienti patrimonialiCET 1TIER 1Total Capital
CR Asti16,371%16,371%20,243%
Biverbanca21,936%21,936%21,936%
Pitagora26,823%N.A.26,823%
GRUPPO C.R. ASTI (pro-forma post derecognition NPL GACS)11,836%11,987%15,044%
SREP Giugno 2018 (Overall Capital Requirment)7,075%8,813%11,125%
Surplus Patrimoniale+476 pb+317 pb+392 pb

Nel primo semestre 2018 il Gruppo Cassa di Risparmio di Asti ha conseguito un positivo risultato economico. L’utile netto realizzato ammonta a 11,7 milioni di euro, in significativo incremento (+14,67%) rispetto al corrispondente dato del 2017 pari a 10,2 milioni di euro. Al netto degli oneri straordinari connessi al Fondo Nazionale di Risoluzione e dei costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, l’utile netto al 30 giugno 2018 ammonta a 23,6 milioni di euro, in marcato aumento (+81,05%) rispetto all’analogo periodo del precedente esercizio.

Escludendo la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 14,9 miliardi di euro (+0,36% su 31/12/2017), di cui 8,2 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 2,89%. La raccolta indiretta, che ammonta a 6,1 miliardi di euro e comprende 3,3 miliardi euro di risparmio gestito, ha registrato un decremento pari all’1,66% rispetto al 31 dicembre 2017; al netto dell’effetto negativo della valutazione di mercato, tale variazione ammonterebbe al +2,59%.

I crediti netti verso clientela, per la quota rappresentata da impieghi economici, si attestano, al lordo delle operazioni di cartolarizzazione realizzate dalla Capogruppo, a 7.162 milioni di euro (-0,24% su 31/12/2017). Il valore dell’aggregato al lordo degli accantonamenti è pari a 8.109 milioni di euro (+3,10% su 31/12/2017) e conferma la politica del Gruppo volta a sostenere concretamente lo sviluppo dell’economia reale.

Il margine di interesse al lordo delle rettifiche di valore su crediti ammonta a 90 milioni di euro, in riduzione di 12,7 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018 (-12,38%). Tale dinamica è in prevalenza riconducibile al minore apporto derivante dal portafoglio titoli di proprietà e alle nuove modalità di contabilizzazione e rappresentazione in bilancio connesse all’adozione del nuovo principio contabile IFRS 9.

Le rettifiche nette su crediti a clientela effettuate nel corso dell’anno ammontano a 27,9 milioni (41,5 milioni nel 1° semestre 2017, pari a -32,9% a/a) e determinano un costo del credito pari allo 0,69% degli impieghi lordi verso la clientela (1,05% al 30/06/2017) che riflette un progressivo e significativo miglioramento della qualità delle esposizioni creditizie, correlato anche ai segnali di tenuta che provengono dal sistema economico.

In conseguenza di tali accantonamenti, anche a seguito della prima applicazione del  nuovo principio contabile IFRS 9, il livello di copertura dei crediti deteriorati raggiunge il 59,67% (45,90% a fine anno precedente, ricalcolato con criteri omogenei), valore che si attesta a 53,79% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione.

In particolare, i crediti in sofferenza – che al netto degli accantonamenti incidono sul totale dei crediti per il 4,69% – presentano un livello di copertura pari al 68,67%, in sensibile aumento rispetto al 55,51% registrato al 31 dicembre 2017 (ricalcolato con criteri omogenei). Tenendo conto della predetta derecognition, il grado di copertura risulta pari al 69,84%.

Il margine di intermediazione netto è pari a 154,6 milioni di euro, in crescita di 8,8 milioni di euro sul 1° semestre 2017 (pari a +6,06%), e include:

  • le commissioni nette, che ammontano a 41 milioni di euro a fronte di un dato 2017 pari a 51,4 milioni di euro (-20,15%); tale variazione risente delle differenze a/a riscontrabili nella struttura dei ricavi riferiti alla controllata Pitagora connesse alle modifiche del pricing del prodotto CQS/CQP in aderenza al Protocollo di Autodisciplina del settore; circoscrivendo il perimetro di analisi alle banche commerciali del Gruppo, infatti, le commissioni nette presentano un significativo incremento a/a pari a +5,28%;
  • il risultato netto delle attività e passività finanziarie – che comprende sia il risultato dell’operatività in strumenti finanziari sia la valutazione delle passività finanziarie rilevate al fair value nonché, a partire dal 1° gennaio 2018, gli utili/plusvalenze da cessione/valutazione dei crediti originati o acquistati dalla controllata Pitagora – è positivo per 38,7 milioni di euro a fronte di un valore pari a 16 milioni di euro registrato nel 1° semestre 2017.

I dividendi su partecipazioni percepiti dal Gruppo assommano a 13 milioni di euro e sono in prevalenza riferiti alle partecipazioni detenute dalle Banche del Gruppo in Banca d’Italia e in Cedacri Spa.

I costi operativi ammontano a 137,8 milioni di euro: di questi il costo del personale è pari a 79,4 milioni di euro e si presenta in aumento (+12,86%) rispetto al corrispondente dato del 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, il costo del personale risulta pari a 63,4 milioni di euro, in significativa riduzione a/a di -4,21%.

La componente riconducibile alle altre spese amministrative, pari a 43,7 milioni di euro – considerate escludendo i contributi ai Fondi Nazionale Risoluzione, SRF e DGS (pari a 7,5 milioni di euro) – ha registrato un decremento a/a di -2,30%.

Il governo della dinamica degli oneri operativi è avvenuto, come previsto dai piani aziendali, senza rinunciare alla concretizzazione delle scelte strategiche del Gruppo, in termini sia di sviluppo commerciale sia di investimento nel capitale umano sia di progettualità di cambiamento, finalizzate a perseguire efficacemente i propri obiettivi di medio-lungo termine.

Il cost/income, che esprime il rapporto tra costi operativi e margine lordo di intermediazione, per il 1° semestre 2018 è pari al 74,45%. Il suo valore gestionale, ossia ricalcolato escludendo gli oneri a sostegno del sistema bancario e il costo straordinario riferito al Fondo Esuberi, si attesta al 61,73% in diminuzione rispetto al 62,94% del 1° semestre 2017.

L’indice di leva finanziaria, calcolato come rapporto tra totale attivo al netto delle attività immateriali (numeratore) e patrimonio netto tangibile (denominatore) a livello di Gruppo è pari a 16,22 e, in prevalenza a causa degli effetti patrimoniali della prima adozione del nuovo principio contabile IFRS 9, risulta in aumento rispetto al livello registrato al 31 dicembre 2017, che ammontava a 12,67.

I Fondi Propri del Gruppo Cassa di Risparmio di Asti, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano al 30 giugno 2018 a 950 milioni di euro e, conseguentemente, il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità basato sul patrimonio di qualità primaria, è pari all’11,49%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 si attesta invece al 14,61%. Considerando i benefici attesi, in termini di minori assorbimenti patrimoniali, connessi alla prevista derecognition dei crediti deteriorati connessi all’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS, tali indicatori risulteranno pari a 11,84%, e 15,04%, rispettivamente, per il quanto riguarda CET 1 Ratio e Total Capital Ratio.

RISULTATI DELLA CAPOGRUPPO BANCA C.R.ASTI S.P.A. AL 30/06/2018

Raccolta diretta: 5.924 milioni di Euro (+2,46% su 31/12/2017), di cui da clientela 5.250 milioni di Euro (+3,71% su 31/12/2017)

Raccolta gestita: 1.850  milioni di Euro (-1,00% su 31/12/2017) +5,40% al netto dell’impatto della valutazione di mercato

Raccolta globale: 9.447 milioni di Euro (+1,15% su 31/12/2017), di cui da clientela 8.774 milioni di euro (+1,77% su 31/12/2017)

Crediti netti a clientela: 5.817 milioni di Euro (+6,45% su 31/12/2017), di cui impieghi economici 5.434 milioni di euro (-0,55% su 31/12/2017), essenzialmente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a +2,96%

Utile netto di periodo: 6,2 milioni di Euro (-33,63% a/a); 12,6 milioni di Euro (+14,45% a/a) escludendo i contributi straordinari al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

ROE di periodo: 1,57% (2,46% al 30/6/2017); corrispondente al 3,19% (2,88% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FRN e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

Cost income: 59,76% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

CET 1 Ratio: 15,82% (15,72% al 31/12/2017)

Total Capital Ratio: 19,56% (19,11% al 31/12/2017)

Indice di leva finanziaria: 13,52

Coverage ratio sofferenze: 68,46% – valore pro forma: 71,07% (54,77% al 31/12/2017)

Coverage ratio totale crediti deteriorati: 59,78% – valore pro forma: 54,25% (45,79% al 31/12/2017)

NPL ratio lordo: 17,87% – valore pro forma: 10,82% (17,45% al 31/12/2017)

Il primo semestre 2018 si è concluso in modo positivo per la Cassa di Risparmio di Asti S.p.A., che ha realizzato un utile netto di 6,2 milioni di euro. Escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi, il risultato netto è pari a 12,6 milioni (+14,45% rispetto al dato del 30 giugno 2017 ricalcolato con criteri omogenei).

Le attività finanziarie intermediate si attestano su un valore pari a circa 9,4 miliardi di euro. Tralasciando la componente istituzionale, le attività finanziarie gestite ammontano a 9,2 miliardi di euro (+1,03% su 31/12/2017), di cui 5,3 miliardi di euro riferiti alla raccolta diretta da clientela retail, che presenta quindi un incremento a/a pari al 3,71%. La raccolta indiretta, che ammonta a 3,5 miliardi di euro (-0,98% su 31/12/2017) comprende 1,850 miliardi di euro di risparmio gestito; escludendo l’effetto della valutazione di mercato, la variazione ammonterebbe a +2,29%.

I crediti lordi verso clientela, per la componente rappresentata da impieghi economici, raggiungono i 6.153 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto a fine anno precedente (+2,96%). L’andamento dell’aggregato conferma che la Banca, in virtù delle sue politiche creditizie, mantiene costante il suo impegno nel garantire a imprese e famiglie sostegno finanziario.

Il margine di interesse, al lordo delle rettifiche di valore su crediti, si è attestato a 64,3 milioni di euro, in calo del 17,17% rispetto al dato riferito al 30 giugno 2017. Su tale dinamica hanno inciso in modo rilevante l’introduzione del nuovo principio contabile IFRS 9, in termini di criteri sia di contabilizzazione che di rappresentazione negli schemi di bilancio, e il minore apporto del portafoglio titoli di proprietà.

Le rettifiche nette su crediti a clientela, che ammontano a 25,4 milioni di euro (in diminuzione a/a del 22,8%), determinano un costo del credito pari allo 0,83% degli impieghi economici lordi. Tale indicatore, pur rimanendo in un regime di rigorose politiche di accantonamento, si presenta in sensibile diminuzione rispetto all’1,10% rilevato al 30 giugno 2017.

Il livello di copertura dei crediti deteriorati sale al 59,78% (a fronte di un dato riferito al 31/12/2017 pari al 45,79%) e ammonta al 54,25% considerando l’effetto della prevista derecognition dei crediti interessati dalla cartolarizzazione con GACS in corso di finalizzazione. In particolare, al netto delle rettifiche di valore, l’incidenza dei crediti in sofferenza sul totale dei crediti è pari al 4,68% e il loro livello di  copertura risulta essere pari al 68,46% (71,07% includendo la derecognition degli NPL interessati dalla cartolarizzazione con GACS), in aumento rispetto al valore rilevato al 31 dicembre 2017 pari al 54,77%.

Al netto delle rettifiche di valore su crediti il margine di interesse ammonta a 37,3 milioni di euro e si presenta in diminuzione, rispetto al 30 giugno 2017, di 7,4 milioni di euro (-16,46%).

Le commissioni nette ammontano a 34,8 milioni di euro, con un significativo incremento (+5,66%) rispetto al 31 dicembre 2017, legato in prevalenza ai comparti del risparmio gestito e delle assicurazioni del ramo danni.

I dividendi su partecipazioni, pari a 10,9 milioni di euro, sono quasi interamente riconducibili alle partecipazioni detenute in Banca d’Italia e in Cedacri Spa e alle controllate Biverbanca e Pitagora.

Il margine di intermediazione netto si attesta pertanto a 84,8 milioni di euro (87 milioni di euro al 30 giugno 2017;  -2,59%).

Le spese per il personale, pari a 47 milioni di euro, risultano in aumento del 10,18% rispetto al dato al 30 giugno 2017. Al netto dell’accantonamento riferito al Fondo Esuberi, tale voce risulta pari a 39 milioni di euro e presenta quindi un decremento a/a pari a -3,43%.

Le altre spese amministrative, depurate dall’impatto dei contributi al Fondo di Risoluzione Nazionale e al Fondo Interbancario dei Depositi per complessivi 5,6 milioni di euro, risultano stabili rispetto all’esercizio precedente.

Nel complesso, la dinamica degli oneri operativi si presenta in linea con le previsioni di budget e riflette le scelte strategiche operate dal Gruppo in termini di sviluppo commerciale, di investimento nel capitale umano e di accentramento di funzioni delle controllate Biverbanca e Pitagora a scopo di ulteriore efficientamento a livello di Gruppo.

Il Cost/Income, principale indicatore dell’efficienza industriale, si attesta al 72,12% (68,64% rilevato al 31 dicembre 2017) e – escludendo spese e oneri a sostegno del sistema bancario e il costo riferito all’attivazione del Fondo Esuberi – risulta pari al 59,76%; tale valore, considerati gli oneri connessi alle strategie di sviluppo finalizzate al raggiungimento degli obiettivi di medio-lungo termine, conferma il buon grado di efficienza di Banca C.R. Asti.

I Fondi Propri individuali, comprensivi dell’apporto riconducibile all’utile di periodo (in fase di certificazione) al netto dell’ipotesi di distribuzione dei dividendi, ammontano a 937 milioni di euro. Il CET 1 Ratio, indicatore di solidità e solvibilità che rappresenta di fatto il patrimonio di qualità primaria, è conseguentemente pari al 15,82%. Il Total Capital Ratio al 30 giugno 2018 è invece pari al 19,56%.

L’indice di leva finanziaria è pari a 13,52 in aumento, prevalentemente a seguito degli effetti patrimoniali della prima adozione dell’IFRS 9, di 2,43 punti percentuali rispetto al livello di fine 2017.

Le risultanze sopra descritte e commentate confermano la validità delle scelte strategiche di fondo della Banca, mirate preservare, e ove possibile migliorare, i solidi fondamentali del Gruppo senza rinunciare, grazie ad una costante attenzione sia all’efficienza operativa sia alla diversificazione e all’incremento delle fonti di ricavo, ad una soddisfacente creazione di valore per gli azionisti che, insieme agli altri stakeholders, hanno accordato la loro fiducia all’azienda.

PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA BIVERBANCA S.P.A. AL 30/06/2018

Raccolta diretta: 3.064 milioni di Euro (+2,21% su 31/12/2017)

Raccolta gestita: 1.410  milioni di Euro (-0,16% su 31/12/2017); +4,94% al netto dell’impatto della valutazione di mercato

Raccolta globale: 5.686 milioni di Euro (+0,06% su 31/12/2017)

Impieghi economici netti a clientela: 1.639 milioni di euro (-2,33% su 31/12/2017) prevalentemente per effetto dei maggiori accantonamenti connessi al significativo aumento dei coverage ratio; al lordo degli accantonamenti, si rileva un aumento pari a 0,58%

Utile netto4 milioni di Euro (-1 milione di Euro a/a); 9,6 milioni di Euro (+113,9% su 30/06/2017) escludendo gli oneri straordinari relativi al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

ROE: 2,11% (2,79% al 30/06/2017) corrispondente al 5,01% (2,47% al 30/06/2017) se si escludono i contributi straordinari relativi al FNR e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

Cost income: 65,52% escludendo contributi e oneri relativi al sistema bancario e i costi straordinari connessi all’attivazione del Fondo Esuberi

CET 1 Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)

Total Capital Ratio: 21,44% (19,38% al 31/12/2017)

Indice di leva finanziaria: 11,39 (10,07 al 31/12/2017)

Coverage ratio sofferenze: 69,15% – valore pro forma 66,54% (58,19% al 31/12/2017)

Coverage ratio totale crediti deteriorati: 60,67% – valore pro forma 53,99% (48,17% al 31/12/2017)

NPL Ratio Lordo: 18,23% – valore pro forma 12,24% (18,16% al 31/12/2017)

PRINCIPALI RISULTATI DELLA CONTROLLATA PITAGORA S.P.A. AL 30/06/2018

Volume di finanziamenti erogati/acquistati: 236 milioni di Euro (+7,17% a/a)

Utile netto: 4,1 milioni di Euro (-45,33% a/a) sostanzialmente in linea col budget; escludendo le componenti di ricavo straordinarie riferite al primo semestre 2017, la variazione a/a risulta pari a -17,3%;

ROE: 15,73% (19,11% al 31/12/2017)

Cost income: 55,98% (47,70% al 31/12/2017)

CET 1 Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)

Total Capital Ratio: 26,82% (27,33% al 31/12/2017)

Diffuso tramite SDIR 1Info il 7.8.2018 alle ore 17.56

[1] Nel presente comunicato, i dati denominati “pro forma” sono stati calcolati stimando i benefici, in termini di minori assorbimenti patrimoniali ovvero di riduzione di stock, derivanti dalla derecognition dei crediti deteriorati interessati dall’operazione di cartolarizzazione assistita da garanzia GACS in corso di finalizzazione

[2] Dato riferito al 31 marzo 2018

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